Persecuzione in Cecenia: il 5 giugno il sit-in a Roma

31 Maggio 2017

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Il 5 giugno a Roma è previsto un sit-in (a Castro Pretorio a partire dalle 12) per protestare contro la persecuzione delle persone omosessuali in Cecenia. Oltre 42mila le firme raccolte in Italia per chiedere alle autorità di assicurare le indagini.

Il sit-in segue le manifestazioni organizzate in tutto il mondo il 2 giugno: in numerosi paesi, tra cui Belgio, Brasile, Canada, Finlandia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito Spagna, Svezia, Taiwan e Ucraina sono previste iniziative ed eventi per protestare contro la campagna coordinata di rapimenti, torture e uccisioni da parte delle autorità cecene nei confronti delle persone omosessuali. Oltre 700mila le firme raccolte in tutto il mondo.

Solidarietà anche ai giornalisti che hanno denunciato gli abusi e che a loro volta sono stati oggetto di ritorsioni in una spirale di violenza impunita, e degli attivisti per i diritti umani arrestati, poi rilasciati, per aver cercato di consegnare una petizione.

Hanno già aderito: All Out, Anddos, Anddos-Gaynet RomaArcigay RomaArcigay, ArciLesbica Roma, Azione TransGay Center, Noi esistiamo, Roma Pride, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Di Gay Project.

Il 1° aprile il quotidiano indipendente russo Novaya Gazeta aveva denunciato che oltre 100 uomini sospettati di essere omosessuali erano stati rapiti nei giorni precedenti, nell’ambito di una campagna coordinata. Secondo quanto riferito, gli uomini erano stati sottoposti a maltrattamenti e torture e almeno tre di loro erano stati uccisi. La giornalista che aveva svolto l’inchiesta è stata minacciata.

Le autorità russe hanno dichiarato di aver avviato un’indagine preliminare. Con l’appello abbiamo chiesto alle autorità di svolgere indagini tempestive e approfondite sulle notizie di rapimenti, torture e omicidi di persone omosessuali in Cecenia, assicurare i colpevoli alla giustizia e prendere tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza delle persone che possano essere a rischio.

“Il tempo stringe per gli omosessuali della Cecenia, che vivono all’ombra di una terrificante epurazione. Sollecitiamo la comunità internazionale ad aprire le porte a tutti coloro che fuggono dalle persecuzioni omofobe in Cecenia”, ha dichiarato nella nota ufficiale John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa e l’Asia centrale. “Le autorità cecene sostengono che gli omosessuali non esistono. Nei prossimi giorni in tutto il mondo dimostreremo il contrario e diremo agli omosessuali in Cecenia che li riconosciamo e chiediamo la loro protezione”.