Processo Shell, il profetico testamento di Ken Saro Wiwa: “Verrà il giorno in cui giustizia sarà fatta”

12 Febbraio 2019

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Signor Presidente, tutti noi siamo di fronte alla Storia. Io sono un uomo di pace, di idee. Provo sgomento per la vergognosa povertà del mio popolo che vive su una terra molto generosa di risorse; sento rabbia per la devastazione di questa terra; voglio che il mio popolo riconquisti al più presto il suo diritto alla vita e a una vita decente“.

Con queste parole iniziava il breve ma significativo testamento lasciato – prima di essere impiccato – da Ken Saro-Wiwa, lo scrittore nigeriano che insieme ad altri otto ogoni, ha sacrificato la vita per difendere la propria terra.

Leggendo queste parole oggi, sembrerebbe che Ken Saro-Wiwa sapeva che il giorno della verità e della giustizia sarebbe arrivato, e che anche la Shell sarebbe stata giudicata per il suo operato in Nigeria.

Il 12 febbraio – presso il tribunale distrettuale dell’Aja– si è infatti tenuta la prima udienza di un processo storico nei confronti di Shell, la compagnia petrolifera accusata di aver istigato una serie di terribili violazioni dei diritti umani commesse negli anni Novanta dal governo militare nigeriano contro la popolazione ogoni.

Nel 2017 Esther Kiobel, Victoria Bera, Blessing Eawo e Charity Levula hanno portato in giudizio Shell di fronte al tribunale olandese per il ruolo svolto nell’arresto illegale, nell’imprigionamento e nell’impiccagione degli otto ogoni, loro rispettivi mariti, al termine della brutale repressione delle proteste contro il devastante inquinamento causato da Shell nella loro regione.

Ho dedicato tutte le mie risorse materiali ed intellettuali a una causa nella quale credo totalmente, sulla quale non posso essere zittito”, scriveva Ken Saro-Wiwa. “Non ho dubbi sul fatto che, alla fine, la mia causa vincerà e non importa quanti processi, quante tribolazioni io e coloro che credono con me in questa causa potremo incontrare nel corso del nostro cammino”.

Né la prigione né la morte potranno impedire la nostra vittoria finale. Non siamo sotto processo solo io e i miei compagni. Qui è sotto processo la Shell. Ma questa compagnia non è oggi sul banco degli imputati”.

Verrà però certamente quel giorno e le lezioni che emergono da questo processo potranno essere usate come prove contro di essa, perché io vi dico senza alcun dubbio che la guerra che la compagnia ha scatenato contro l’ecosistema della regione del delta sarà prima o poi giudicata e che i crimini di questa guerra saranno debitamente puniti”.

Così come saranno puniti i crimini compiuti dalla compagnia nella guerra diretta contro il popolo Ogoni“.

Ogni anno, il 10 novembre, migliaia di persone nel mondo commemorano Ken Saro-Wiwa e gli altri otto attivisti Ogoni impiccati dal governo nigeriano al termine di un processo profondamente irregolare.

A distanza di oltre 20 anni, poco o nulla è cambiato nel delta del fiume Niger, la regione inquinata dalle attività delle compagnie petrolifere, in particolare dalla Shell.

Ma con il 12 febbraio, si scrive una nuova pagina nella lotta degli ogoni per difendere le loro terre e forse giustizia sarà fatta. Nel frattempo noi continueremo a sostenere la battaglia di Kiobel e delle altre donne che coraggiosamente non si sono mai arrese in questi anni.

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