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Repubblica Federale della Nigeria

Sono state emesse sanzioni contro i media e accuse penali contro giornalisti per presunta diffamazione. Le forze di difesa e di sicurezza hanno fatto uso eccessivo della forza, principalmente per disperdere le proteste. Persone sono state torturate durante gli interrogatori della polizia. Sono proseguiti gli sgomberi forzati e le autorità non hanno saputo mettere in atto misure per mitigare l’impatto del cambiamento climatico. Tutte le parti impegnate nel conflitto armato hanno commesso violazioni del diritto internazionale. Sono stati documentati casi di sparizione forzata. La violenza sessuale e di genere è rimasta diffusa. Uomini sono stati incriminati ai sensi della legge sulla proibizione del matrimonio omosessuale. Le persone sfollate dalle loro case e reinsediate in altre località del paese non avevano cibo a sufficienza e accesso ai servizi di prima necessità.

 

LIBERTÀ D’ESPRESSIONE

Il 14 marzo, la commissione nazionale per le trasmissioni (National Broadcasting Commission – Nbc) ha sanzionato 25 emittenti in relazione alla loro copertura delle elezioni generali del 2023, per presunte infrazioni del codice sulle trasmissioni. Il 1° aprile, la Nbc ha multato l’emittente televisiva Channels Television per cinque milioni di naire nigeriane (6.540 dollari Usa), per le opinioni espresse da Datti Baba-Ahmed, candidato alla vicepresidenza del partito laburista, durante un programma televisivo. Tuttavia, il 10 maggio, l’Alta corte di Abuja ha diffidato la Nbc dal comminare sanzioni pecuniarie alle emittenti radiotelevisive.

Il 18 marzo, Chude Franklin Nnamdi, sostenitore del partito laburista, è stato arrestato dalla polizia a Onitsha, nello stato di Anambra, per presunte molestie cibernetiche, un’infrazione della sezione 24 della legge (divieto, prevenzione, ecc.) sui reati cibernetici del 2015, in relazione alle critiche che aveva espresso sui social network contro Charles Soludo, governatore dello stato di Anambra.

Il 18 agosto, le autorità hanno ritirato l’accredito a 25 giornalisti e organi di stampa, escludendoli dalla copertura delle attività che si svolgevano presso la villa presidenziale di Abuja, per motivazioni formulate in modo vago come “preoccupazioni per la sicurezza e sovraffollamento dell’area della tribuna stampa”.

Il 7 ottobre, la Nbc ha lanciato “un ultimo avvertimento” all’emittente Arise Tv per avere mandato in onda un programma contenente “osservazioni incendiarie incontrollate […] contro
la legislatura, l’esecutivo, la magistratura e il sig. Presidente”.

Il 1° novembre, la polizia, agendo in collusione con il governo dello stato di Imo, ha bendato e picchiato Joe Ajaero, presidente del Congresso laburista della Nigeria, durante una protesta nella municipalità di Owerri riguardante il mancato pagamento dei salari dei lavoratori e le pensioni.

Giornalisti

Le autorità hanno proseguito la loro stretta sulle attività dei giornalisti e ad applicare sanzioni penali per “diffamazione”.

A gennaio, Agba Jalingo è incorso in accuse penali per la presunta diffamazione di un parente di Ben Ayade, ex governatore dello stato di Cross River. Il 7 febbraio, i giornalisti investigativi Gidado Yushau e Alfred Olufemi sono stati giudicati colpevoli di cospirazione e diffamazione per un’inchiesta giornalistica sull’abuso di droga nello stato di Kwara.

Il 18 aprile, un poliziotto ha aggredito fisicamente Benedict Uwalaka, un fotogiornalista, per avere coperto una protesta dei membri del sindacato degli aeroportuali nello stato di Lagos.

Il prigioniero di coscienza Omoyele Sowore continuava a dover rispondere di accuse create ad arte davanti all’Alta corte federale di Abuja per avere organizzato le proteste conosciute come
movimento #RevolutionNow del 2019.

 

ATTACCHI E UCCISIONI ILLEGALI

Le forze di sicurezza hanno fatto ricorso all’uso eccessivo della forza, anche nel disperdere proteste e raduni che si svolgevano pacificamente.

Il 5 aprile, un poliziotto ha aperto il fuoco e ucciso Onyeka Ibe per essersi rifiutato di pagare una mazzetta di 100 naire nigeriane (0,13 dollari Usa), nello stato del Delta.

Il 29 giugno, i soldati hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco tre giovani che protestavano contro episodi di estorsione e la mancanza di lavoro nella comunità di Afokpella, nell’area
amministrativa di Etsako, nello stato di Edo.

È trapelata una nota del governo datata 19 luglio, dalla quale è emerso che il governo dello stato di Lagos era in possesso dei corpi di 103 persone uccise durante le proteste del movimento
#EndSars di ottobre 2020 e che aveva approvato di farle seppellire in massa in segreto1. Il 10 ottobre, il governo dello stato di Lagos ha annunciato la sospensione della sepoltura.

Il 6 settembre, poliziotti in assetto armato hanno utilizzato gas lacrimogeni e fatto uso eccessivo della forza contro gli studenti dell’università di Lagos, che protestavano contro l’aumento di 10 volte delle tasse universitarie, passate da 19.000 a 190.000 naire nigeriane (rispettivamente 24,76 e 247,65 dollari Usa). Olorunfemi Adeyeye e altri sei studenti sono stati arrestati, percossi e minacciati di morte dai poliziotti.

Il 9 ottobre, l’agente di polizia Drambi Vandi è stato condannato dall’Alta corte dello stato di Lagos per l’omicidio di Omobolanle Raheem, per averla uccisa a colpi d’arma da fuoco, il 25 dicembre 2022, sulla strada che collega Lekki a Epe, dopo avere cercato di fermare la sua auto. È stato condannato alla pena di morte per impiccagione.

 

TORTURA E ALTRO MALTRATTAMENTO

Il 30 luglio, Faiz Abdullahi è deceduto in custodia di polizia a Kaduna, nello stato omonimo, dopo essere stato torturato durante l’interrogatorio. Abdullahi Tukur Abba, uno studente di 17 anni, è morto in ospedale in seguito alla tortura cui era stato sottoposto durante un interrogatorio, dopo che la polizia lo aveva prelevato il 5 agosto a Yola, nello stato di Adamawa.

 

DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI

Il 29 maggio, il presidente Bola Tinubu ha annunciato l’eliminazione dei sussidi per il carburante, che ha portato a un’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari e del costo della vita.

Il 2 agosto, il Congresso laburista della Nigeria è sceso in sciopero per problematiche come i salari bassi e gli otto mesi di mancato pagamento degli stipendi dei docenti universitari. Il 1° ottobre, il presidente Tinubu ha annunciato un temporaneo aumento del salario minimo mensile
di 25.000 naire nigeriane (31 dollari Usa).

 

SGOMBERI FORZATI

Le autorità hanno continuato a sgomberare con la forza dalle loro case i residenti, senza adeguata notifica o compensazione o senza offrire alternative di reinsediamento, rendendo senzatetto centinaia di persone. Il 21 e 22 maggio, agenti di sicurezza e l’autorità per lo sviluppo e la pianificazione urbanistica dello stato di Kaduna hanno demolito le strutture appartenenti a sostenitori del Movimento islamico della Nigeria. Il 27 luglio, nelle comunità di Oworonshoki, nello stato di Lagos, oltre 12.000 persone sono state rese senzatetto e almeno 250 case sono state demolite.

 

DIRITTO A UN AMBIENTE SALUBRE

Le autorità non hanno saputo mettere in atto adeguate misure per mitigare l’impatto delle piogge torrenziali e delle inondazioni, aggravate dal cambiamento climatico2. A giugno, quattro persone sono morte e 166 case sono finite sott’acqua a causa delle inondazioni che hanno colpito Abuja, mentre altre otto persone sono morte nell’alluvione che ha sommerso la comunità di Agege, nello stato di Lagos.
Ad agosto, oltre 700 tra case e fattorie sono state distrutte dall’alluvione che ha colpito la comunità di Cheledi, nello stato di Bauchi, e cinque altre comunità sono rimaste sfollate quando case e terreni agricoli sono stati sommersi dalle inondazioni nello stato di Niger. Sempre ad agosto, le fattorie di Ogbaru, nello stato di Anambra, sono state colpite da gravi alluvioni che hanno provocato la morte di almeno 25.000 volatili in un allevamento di pollame.

L’inquinamento da petrolio e i danni ambientali correlati hanno continuato ad affliggere la regione del Delta del Niger3. Le operazioni di bonifica da parte della Shell sono rimaste inadeguate4. La Shell non aveva ancora spiegato quali fossero i suoi piani per cercare di risolvere i danni ambientali arrecati alle comunità nigeriane e riconducibili alle sue operazioni5.

 

VIOLAZIONI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO

Violazioni da parte dei gruppi armati

L’anno è stato segnato da continue violazioni dei diritti umani compiute nel nord-est del paese da Boko haram e dalla Provincia dello Stato islamico in Africa occidentale (Islamic State West Africa Province – Iswap); nel nord-ovest e nel centro da assalitori indicati localmente come “banditi”; e nel sud-est da “uomini armati non identificati”. Il 23 gennaio, uomini armati hanno decapitato Christopher Ohizu, un amministratore del governo locale nello stato di Imo. Il 5 e 6 aprile, uomini armati hanno ucciso almeno 46 persone nel villaggio di Umogidi, nello stato di Benue.

Il 22 agosto, combattenti di Boko haram hanno rapito oltre 40 donne e ragazze nell’area amministrativa di Mafa, nello stato di Borno. Il 19 settembre, uomini armati hanno attaccato e ucciso circa otto addetti alla sicurezza, tra cui soldati, poliziotti e membri dei corpi di sicurezza e difesa civile della Nigeria, nell’area amministrativa di Ehime Mbano, nello stato di Imo. Il 24 dicembre, un uomo armato ha compiuto un attacco mortale contro 20 comunità di Bokkos e parti dell’area del governo locale di Barkin-Ladi, nello stato di Plateau, uccidendo oltre 194 persone e lasciandone decine ferite e sfollate.

Attacchi a istituti scolastici

Lo stato nigeriano non ha saputo proteggere gli istituti scolastici da attacchi e rapimenti6. A gennaio, uomini armati hanno rapito sette alunni, di età compresa tra quattro e sei anni, dalla scuola primaria Lgea di Alwaza, nello stato di Nasarawa. A marzo, pastori hanno attaccato la scuola elementare comunitaria di Alaropo Nla, nello stato di Oyo, ferendo studenti e insegnanti. Il 22 settembre, uomini armati hanno rapito 30 studentesse dai loro alloggi presso l’università federale di Gusau, nello stato di Zamfara. Il 4 ottobre, uomini armati hanno attaccato l’università federale di Dutsin-Ma, nello stato di Katsina, e rapito cinque studentesse.

Il 9 ottobre, altre quattro studentesse sono state rapite da uomini armati all’università statale di Nasawara, nella comunità di Ka’are, nello stato di Nasawara: Rahila Hanya, Josephine Gershon, Rosemary Samuel e Goodness Samuel.

Attacchi e uccisioni illegali da parte delle forze di sicurezza

Le forze di difesa e sicurezza hanno commesso violazioni dei diritti umani nel contesto delle loro operazioni militari contro i gruppi armati.

Il 24 gennaio, un raid aereo lanciato da un sospetto drone dell’aviazione militare nigeriana ha ucciso decine di civili nell’area amministrativa di Rukubi, nello stato di Nasarawa. Il 25 gennaio, almeno 21 civili sono rimasti uccisi in un raid aereo compiuto dall’aviazione militare nigeriana nello stato di Niger. A settembre, le forze di sicurezza hanno attaccato la comunità umualumaku, nell’area amministrativa di Ehime Mbano, nello stato di Imo, incendiando numerose case e veicoli, come atto di rappresaglia per l’uccisione di membri dei corpi di sicurezza e difesa civile della Nigeria, della polizia e dell’esercito. Il 3 dicembre, un raid aereo dell’esercito nigeriano ha ucciso oltre 120 persone che partecipavano a una cerimonia religiosa nel villaggio di Tudun Biri, nello stato di Kaduna.

 

SPARIZIONI FORZATE

Maduabuchi Obinwa, di 22 anni, è scomparso dopo essere stato rapito il 24 aprile 2022, giorno in cui agenti di sicurezza del dipartimento investigativo criminale dello stato di Awkuzu avevano fatto irruzione nella sua abitazione a Ekwulobia, nello stato di Anambra. Obiora Agbasimalo, candidato alla carica di governatore, era stato rapito da uomini armati il 18 settembre 2021, mentre si recava a un appuntamento della campagna elettorale nella città di Azia, nello stato di Anambra. Sunday Ifedi e Calista Ifedi, marito e moglie, erano stati prelevati da addetti alla sicurezza dalla loro abitazione a Enugu il 23 novembre 2021, a causa della loro presunta appartenenza al popolo nativo del Biafra. A fine anno di tutte queste persone continuavano a non esserci ancora notizie.

 

VIOLENZA CONTRO DONNE E RAGAZZE

Secondo la ministra per le Politiche femminili, da inizio anno a ottobre erano stati 24.720 casi di violenza sessuale e di genere, comprese 975 morti. Il 15 giugno, una donna all’ottavo mese di gravidanza è stata stuprata da John Akpo, a Irabi, nello stato di Benue. Il 22 giugno, la polizia ha arrestato Chukwuemeka Orji per avere stuprato una tredicenne che lavorava come domestica ad Aba, nello stato di Abia.

Il 14 luglio, a Makurudi, nello stato di Benue, è stato rinvenuto il corpo mutilato di Dorcas Shangev, una donna di 32 anni. Il 15 luglio, la ventisettenne Chinyere Awuda è stata picchiata a morte e scaricata nella piscina di un albergo abbandonato ad Awka, nello stato di Anambra.

 

DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSGENDER E INTERSESSUATE

Il 27 agosto, la polizia ha arrestato 69 uomini per avere organizzato un matrimonio gay nello stato del Delta. Il 4 settembre, sono stati incriminati ai sensi della legge sulla proibizione del matrimonio omosessuale davanti a un’Alta corte dello stato del Delta e trattenuti in carcere. Il 19 settembre è stata loro concessa la cauzione, a dure condizioni; i procedimenti penali a loro carico sono proseguiti. Il 22 ottobre, 59 uomini e 17 donne sono stati arrestati al centro commerciale di Duwa Plaza di Gombe, nello stato di Gombe, con l’accusa di avere organizzato una festa di compleanno gay e di stare pianificando un matrimonio gay.

 

DIRITTI DELLE PERSONE SFOLLATE INTERNAMENTE

Nel nord-est della Nigeria, più di 2,4 milioni di persone rimanevano sfollate internamente. A luglio, il governo dello stato di Borno ha chiuso quattro campi e reinsediato 11.000 nuclei familiari. La maggior parte delle persone reinsediate non disponeva di cibo sufficiente e di adeguato accesso ai servizi di prima necessità. Il 6 ottobre, la dottoressa Betta Edu, ministra per gli Affari umanitari e l’alleviamento della povertà, ha consegnato oltre 40 unità abitative per persone sfollate internamente nello stato di Zamfara.

 

 

Note:
1 Nigeria: Authorities must disclose identities of #EndSARS protesters due for mass burial, 24 luglio.
2 Nigeria: Authorities must act now to save lives amid threat of deadly flooding, 21 luglio.
3 Nigeria: Shell must clean up devastating oil spills in the Niger Delta, 2 febbraio.
4 Nigeria: New government must ensure Shell’s sale of its Niger Delta oil business does not worsen human rights abuses, 26 maggio.
5 Nigeria: Tainted Sale?, 26 maggio.
6 Nigeria: Authorities must uphold children’s rights to education in northern Nigeria, 24 gennaio

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