“Riportare la solidarietà al centro del sistema d’asilo europeo”: la nostra lettera al premier Conte

20 Giugno 2018

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La vicenda di Aquarius, la nave con 629 migranti a bordo cui è stato negato il permesso di sbarco nei porti italiani, ha destato non poca preoccupazione in materia di soccorso in mare e accoglienza.

Per questo motivo, il nostro direttore generale Gianni Rufini, ha inviato questa mattina una lettera indirizzata al primo ministro Giuseppe Conte, prima dell’incontro col Presidente del del Consiglio europeo Donald Tusk.

Il rispetto degli obblighi internazionali, la cooperazione e la solidarietà devono essere al centro delle attività di soccorso in mare e della riforma del sistema d’asilo europeo”, scrive Rufini ad inizio lettera.

Il sistema di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale è entrato in una fase caratterizzata da una pericolosa imprevedibilità.

L’Italia dovrebbe discutere urgentemente e in modo solidale e cooperativo con gli altri governi europei come gestire i salvataggi e gli sbarchi di rifugiati e migranti in modo rispettoso del diritto internazionale e che assicuri la sicurezza di tutti coloro che sono coinvolti da operazioni di salvataggio, nonché l’accesso alla protezione e una condivisione più equa delle responsabilità per l’accoglienza e l’esame delle domande di protezione.

Al prossimo Consiglio europeo di fine giugno l’equa condivisione delle responsabilità sarà al centro delle discussioni sulla riforma del sistema di Dublino. Riteniamo che tutti gli stati dell’Unione europea debbano accettare un equo meccanismo di distribuzione delle persone bisognose di protezione, cui tutti gli stati membri contribuiscano in maniera solidale.

Il sistema d’asilo europeo”, scrive ancora Rufini, “nella sua attuale configurazione, non risponde alle esigenze di coloro che fuggono da guerre e persecuzioni e che hanno urgente bisogno di protezione. Si tratta di un sistema che smembra le famiglieincoraggia gli stati a scaricare le proprie responsabilità gli uni sugli altri anziché incentivare la cooperazione, e che è gravato da procedure eccessivamente burocratiche che rallentano l’accesso all’asilo”. 

Gli stati europei di frontiera come l’Italia ne soffrono le più gravi conseguenze a causa della regola dello stato di primo arrivo.

Le popolazioni europee e coloro che fuggono verso l’Europa meritano un sistema migliore dell’attuale: un sistema equo e sostenibile che sia coerente con i principi di rispetto per la dignità umana su cui l’Unione Europea si fonda”, conclude la lettera.