Risoluzioni del Parlamento Europeo su Egitto e Iran, Amnesty: “I diritti umani siano al centro dei rapporti con i Paesi terzi”

18 Dicembre 2020

Tempo di lettura stimato: 4'

Risoluzioni del Parlamento europeo su Egitto e Iran, Amnesty International: “I diritti umani siano al centro dei rapporti dell’Unione europea con i Paesi terzi”

Amnesty International Italia ha accolto con favore la discussione e l’approvazione odierna, con 434 voti a favore, della risoluzione del Parlamento europeo sul deterioramento della situazione dei diritti umani in Egitto.

Un atto forte, in cui si riafferma la necessità che l’Unione europea prenda atto delle gravissime violazioni della libertà di espressione e della repressione delle libertà fondamentali nel paese”, ha commentato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.

La risoluzione di oggi evidenzia tutte le preoccupazioni che Amnesty International ha espresso in questi anni nei propri rapporti di ricerca. Dopo il voto odierno, ribadiamo che il rispetto dei diritti umani deve costituire un elemento essenziale delle relazioni tra l’Unione europea e l’Egitto“, ha aggiunto Rufini.

Di fronte alla tragica realtà fatta di arresti e detenzioni arbitrarie e torture, che vede difensori dei diritti umani come Patrick Zaki da oltre 10 mesi in carcere con un’accusa di terrorismo, l’Unione europea non può voltare lo sguardo privilegiando esclusivamente gli aspetti economici e commerciali della relazione con l’Egitto“, ha sottolineato Rufini.

Nella sua risoluzione il Parlamento europeo ha affermato che l’Unione europea deve subordinare i propri rapporti con l’Egitto “al conseguimento di progressi nelle riforme delle istituzioni democratiche, dello stato di diritto e dei diritti umani” e che “la cooperazione nei settori della gestione della migrazione o della lotta al terrorismo […]non dovrebbe andare a scapito delle continue pressioni per il rispetto dei diritti umani e la rendicontabilità per le violazioni dei diritti umani”.

Ieri, 17 dicembre, è stata adottata, con 614 voti favorevoli, un’altra risoluzione che sottolinea la crescente preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Iran, con particolare riguardo alle condizioni di salute di Nasrin Soutudeh, nuovamente in carcere, e che esorta le autorità di Teheran ad annullare la condanna a morte dell’accademico svedese-iraniano Ahmadreza Djalali, ricercatore presso il CRIMEDIM di Novara, sollecitando l’intervento del rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Borrell e di tutte le diplomazie degli stati membri.

Siamo soddisfatti per queste prese di posizione nette: l’Unione europea deve dimostrarsi coerente con i propri valori fondanti di libertà e democrazia, pretendendo il rispetto dei diritti umani dai paesi con cui intrattiene delle relazioni economico-politiche. Ora chiediamo che i governi dell’Unione europea siano in grado di mettere in campo tutte le azioni necessarie per dare seguito a queste prese di posizione e a cambiare il destino dei prigionieri menzionati nelle due risoluzioni”, ha concluso Rufini.