Sei arabi ahwazi a grave rischio di esecuzione in Iran

19 Giugno 2023

Tempo di lettura stimato: 2'

Approfondimento a cura del Coordinamento tematico sulla pena di morte. Per restare aggiornato iscriviti alla newsletter. Per consultare i numeri precedenti clicca qui.

Ali Mojadam, Moein Khanfari, Mohammad Reza Moghadam, Salem Mousavi, Adnan Ghobeishavi e Habib Deris sono a rischio di esecuzione imminente. I sei uomini sono arabi ahwazi, una delle minoranze più perseguitate in Iran. Hanno subìto un processo gravemente iniquo, senza alcuna possibilità di accedere ai loro avvocati nè all’avvocato nominato dal tribunale, e sono stati sottoposti a torture e maltrattamenti come privazione del sonno, waterboarding, scosse elettriche, percosse. Il 14 febbraio, un tribunale rivoluzionario li ha condannati alla pena di morte per “inimicizia contro Dio” (moharebeh) in relazione a operazioni armate di un gruppo separatista che avrebbero provocato la morte di membri delle forze di sicurezza. I sei hanno negato le accuse e l’appartenenza al gruppo separatista, lo stesso di cui era ritenuto uno dei leader il dissidente iraniano-svedese Habib Chaab, messo a morte lo scorso 6 maggio. La Corte Suprema iraniana ha confermato le condanne e le esecuzioni potrebbero avvenire in qualsiasi momento.Firma l’appello per fermare le esecuzioni, segui le istruzioni sul sito di Amnesty Usa!

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I dati sulla pena di morte nel 2022 e nel 2023

In totale 144 paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica: 112 Stati l’hanno abolita per ogni reato; 9 Stati l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra; 23 Stati sono abolizionisti de facto poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte; 55 Stati mantengono in vigore la pena capitale, ma quelli che eseguono condanne a morte sono assai di meno.

 

 

*: questa lista contiene soltanto i dati sulle esecuzioni di cui Amnesty International è riuscita ad avere notizia certa. In alcuni paesi asiatici e mediorientali il totale potrebbe essere molto più elevato. Dal 2009, Amnesty International ha deciso di non pubblicare la stima delle condanne a morte e delle esecuzioni in Cina, dove questi dati sono classificati come segreto di stato. Ogni anno, viene rinnovata la sfida alle autorità cinesi di rendere disponibili queste informazioni che si ritiene essere nell’ordine di migliaia, sia di esecuzioni che di condanne a morte. Non sono noti neppure i dati di Afghanistan, Corea del Nord, Siria e Vietnam.

 

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Altre notizie

Arabia Saudita – Non si fermano le esecuzioni nel regno. Le autorità riferiscono che tre uomini sono stati messi a morte l’1 giugno per l’uccisione di un agente della sicurezza e la creazione di una “cellula terroristica”. Un altro cittadino saudita, identificato come Ahmed ben Ali al-Badr, era stato messo a morte il 23 maggio per “spionaggio con uno Stato nemico” e contrabbando di armi “per portare avanti il suo piano terroristico”. Per reati legati al “terrorismo” sono stati messi a morte anche tre sciiti – Hussein bin Ali bin Muhammad al-Mohishi, Fazel bin Zaki bin Hossein Ansif e Zakaria bin Hassan bin Muhammad al-Mohishi – nella Provincia Orientale il 4 giugno, due cittadini del Bahrein (identificati come Jaafar Sultan e Sadiq Thamer) il 29 maggio e il saudita Yasser bin Mohammed al-Asmari ad al-Qassim il 15 maggio 2023. Il 1° giugno è stato messo a morte Santa Bahadur Pune, cittadino nepalese, riconosciuto colpevole di omicidio. Sono ormai oltre 50 le esecuzioni dall’inizio dell’anno e, secondo l’Organizzazione europea-saudita per i diritti umani (ESOHR), una di queste sarebbe avvenuta – per la prima in 14 anni – durante il mese sacro musulmano del Ramadan, quando di solito non vengono eseguite condanne a morte, ma vengono invece graziati decine di prigionieri.Corea del Sud – Il governo sudcoreano intende eliminare il periodo di prescrizione estintiva per la pena di morte, attualmente fissato a 30 anni. Lo ha dichiarato il 5 giugno il Ministero della Giustizia. Un emendamento al Codice penale, approvato in Consiglio dei Ministri e ora all’esame dell’Assemblea nazionale, elimina le clausole che esonerano i condannati a morte dall’esecuzione della pena dopo 30 anni. L’attuale codice penale stabilisce infatti che il termine di prescrizione è scaduto se la pena di morte non è stata eseguita da 30 anni. La Corea del Sud non esegue alcuna condanna capitale dal dicembre 1997. La decisione di emendare il codice viene in seguito a una controversia scoppiata su un detenuto nel braccio della morte, il più longevo del paese, condannato nel novembre 1993 a morte per incendio doloso e omicidio. Tra pochi mesi la sua condanna a morte cadrà in prescrizione.Libia – Un tribunale libico ha condannato a morte il 29 maggio 2023 23 persone e altre 14 all’ergastolo per il loro ruolo in una campagna dell’ISIL (ISIS) che includeva la decapitazione di un gruppo di cristiani egiziani e la conquista della città di Sirte nel 2015. La Libia è stata una delle roccaforti dell’ISIL al fuori dell’Iraq e della Siria,  con il gruppo che ha approfittato del caos e della guerra nel Paese nordafricano a seguito della rivolta del 2011 sostenuta dalla NATO. Nel 2015 il gruppo armato attaccò il lussuoso Corinthia Hotel di Tripoli, uccidendo nove persone prima di rapire e decapitare decine di cristiani egiziani, le cui uccisioni furono mostrate in raccapriccianti video di propaganda.Usa – Michael Tisius è stato messo a morte il 6 giugno nel Missouri nonostante quattro dei componenti della giuria che, nel processo del 2000 si erano pronunciati per la pena capitale, avessero espresso rimorso e si fossero detti favorevoli a un provvedimento di clemenza. Ma il giorno prima della esecuzione, il Governatore Mike Parson ha dichiarato che avrebbe negato la clemenza. Nella sua dichiarazione finale, Michael Tisius ha detto: “Vorrei aver potuto sistemare le cose mentre ero ancora qui. Ho davvero provato a diventare un uomo migliore”. In Alabama, invece, una Corte di appello federale il 19 maggio ha negato l’esecuzione di un uomo con disabilità intellettiva. Si tratta di Joseph Clifton Smith, condannato a morte per aver ucciso un uomo nel 1997. Il procuratore generale dell’Alabama, Steve Marshall, ha dichiarato che chiederà un riesame alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

 

Brevi dal mondo

17 maggio – Le autorità di Singapore hanno impiccato per traffico di droga un cittadino di Singapore di etnia malese di 36 anni, condannato nel 2019 per il traffico di circa 1,5 kg di cannabis. Il Central Narcotics Bureau di Singapore ha dichiarato che non renderà pubblico il nome dell’uomo messo a morte per rispettare il desiderio di privacy della sua famiglia. L’esecuzione è avvenuta nel complesso carcerario di Changi. L’esecuzione del 17 maggio è stata la seconda a Singapore quest’anno dopo quella di Tangaraju Suppiah, 46 anni, che è stato impiccato il 26 aprile per cospirazione finalizzata al traffico di 1 kg di cannabis. Tredici prigionieri sono stati impiccati da quando Singapore ha ripreso le esecuzioni nel marzo 2022, dopo una pausa di oltre due anni.23 maggio – Una Corte d’appello della Striscia di Gaza ha confermato le condanne a morte di tre palestinesi accusati di collaborazione con Israele. Due dei condannati saranno giustiziati mediante impiccagione, mentre il terzo andrà davanti al plotone di esecuzione. Non si conoscono i nomi dei condannati, ma si sa che il primo, residente della Striscia di Gaza di 67 anni, sarebbe stato reclutato dalla sicurezza israeliana nel 1997 in cambio di un permesso per lavorare in Israele; un secondo uomo, 44 anni e residente di Khan Yunis nel sud della Striscia, lavorava in un concessionario di auto e vendeva veicoli con dispositivi di intercettazione a uomini armati palestinesi nella Striscia; un terzo uomo, 36 anni anche lui di Khan Yunis, avrebbe fornito “informazioni di sicurezza e militari” durante le guerre tra Israele e la Striscia di Gaza nel 2012 e 2014.30 maggio – Nouman Asghar, 24enne cristiano della città di Bahawalpur, in Punjab, è stato condannato a morte per blasfemia da un tribunale di primo grado di Bahawalpur. Il giovane era stato arrestato nel 2019 per violazione dell’art 295-c del codice penale, che punisce il vilipendio verso il Profeta Maometto, a causa di una presunta blasfemia via WhatsApp. Lo riferisce l’agenzia Fides. Sul cellulare del giovane e del suo amico Sunny Mushtaq, anch’egli arrestato, sono stati rinvenuti messaggi contenenti disegni blasfemi del profeta Maometto, presenti nella chat di WhatsApp. Secondo l’avvocato Aneeqa Maria Anthony, della Ong “The Voice” che cura la difesa legale di Asghar e Mushtaq, “sono stati arrestati per un gioco tra adolescenti. Le loro famiglie stanno soffrendo molto. Temiamo la stessa sorte per Sunny Mushtaq. Il magistrato ha ignorato tutte le procedure e ha ignorato tutte le prove a favore dell’imputato”.5 giugno – La Corte Suprema del Giappone ha confermato la condanna a morte di Toshihiko Iwama, 49 anni, riconosciuto colpevole di aver ucciso altri due giapponesi a Manila nel 2014 e nel 2015 al fine di ottenere il risarcimento dell’assicurazione. Secondo la sentenza dell’Alta Corte, Iwama insieme a dei complici, tra cui un uomo che sta scontando l’ergastolo, avrebbe assunto un sicario nelle Filippine per uccidere il 32enne Shinsuke Toba nel 2014 e Tatsuya Nakamura, 42 anni, nel 2015.

 

Buone Notizie

Indonesia – L’8 giugno 2023, in uno degli stati che prevedono la pena di morte per i reati di droga, la 19enne brasiliana Manuela Vitoria de Araujo Farias è stata condannata a 11 anni di carcere per essere stata trovata in possesso, a gennaio, di tre chili di cocaina all’arrivo all’aeroporto di Giakarta.Iran/1 – Il 13 maggio 2023, nel processo d’appello, è stata annullata la condanna a morte di un manifestante di 18 anni, Arshia Takdastan, che il 2 gennaio, in primo grado, era stato giudicato colpevole di “corruzione sulla terra” e condannato all’impiccagione.Iran/2 – Il 14 maggio 2023 Arshia Takdastan e Javad Rouhi, due manifestanti arrestati nel settembre 2022 e poi condannati all’impiccagione, sono stati scarcerati su cauzione dopo che la Corte suprema aveva annullato le sentenze. Un terzo manifestante, Mehdi Mohammadifard, ha ottenuto la commutazione della condanna a morte in 10 anni di carcere.Kenya – Il 25 maggio 2023 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte e disposto la scarcerazione di Daniel Ole Konjori, giungendo alla conclusione che l’uomo era stato erroneamente identificato, durante un confronto all’americana, come autore di una rapina terminata in omicidio.Myanmar – Il 7 maggio 2023 la giunta militare ha annunciato la commutazione di 38 condanne a morte emesse nei mesi precedenti nei confronti di persone che avevano manifestato contro la repressione seguita al colpo di stato del 1° febbraio 2021.Nigeria – Il 28 maggio 2023, in occasione della fine del suo mandato, il governatore dello stato di Benue ha commutato in ergastolo otto condanne a morte. Il 29 maggio, inaugurando il suo mandato, il governatore dello stato di Ogun ha commutato in ergastolo tre condanne a morte.Usa – Il 15 giugno 2023 Barry Jones è uscito dal braccio della morte dello stato dell’Arizona, dove era entrato 29 anni prima per il delitto, mai commesso, della figlia, di quattro anni, della sua fidanzata.

 

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