Sequestro Open Arms: importante che un giudice accerti se è stata violata la legge

31 Luglio 2020

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Con il voto del Senato, il Tribunale di Palermo ha ottenuto l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per aver bloccato lo sbarco dei migranti presenti sulla Open Arms.

Siamo contenti di questo voto perché darà la possibilità a un giudice di accertare se vi siano state delle decisioni che hanno costituito violazione della legge” ha dichiarato all’Adn Kronos Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Nell’agosto del 2019, 121 persone, inclusi 30 minori e due bambini vennero soccorse in mare dalla nave dell’Ong Proactiva Open Arms. Per quasi due settimane, la nave fu costretta a rimanere a circa 30 miglia nautiche dall’Italia, fra Malta e Lampedusa. A bordo le condizioni erano estreme a causa del sovraffollamento e di un caldo soffocante.

Le persone a bordo erano state soccorse in due successivi salvataggi, l’1 e il 2 agosto, in acque internazionali: il primo a 78 miglia nautiche dalla Libia e il secondo nei pressi della zona di ricerca e soccorso di Malta. Molti tra i soccorsi avevano denunciato di aver subito forme estreme di violenza in Libia.

Quello stallo arrivò subito dopo l’approvazione, da parte del parlamento italiano, del Decreto Sicurezza-bis voluto dall’allora ministro dell’Interno Salvini. Quel testo, purtroppo ancora in attesa di modifiche più volte sollecitate da Amnesty International Italia, prevede che le barche di salvataggio private che entrano in acque territoriali italiane senza permesso possano essere poste sotto sequestro e multate fino a 1 milione di euro.

Dal punto di vista di Amnesty International, la vicenda della Open Arms è stato uno dei picchi più gravi di politiche contrarie ai diritti umani dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, e di politiche che hanno prima delegittimato e poi criminalizzato le attività delle Ong – ha aggiunto Noury –. Salvini ha detto che chi tifa per i porti aperti ha le mani sporche di sangue? Credo che questa espressione si potrebbe riferire a chi, ormai da anni, porta avanti rapporti di collaborazione con la guardia costiera libica ed è qualcosa che evidentemente precede perfino Salvini“.