Siria, “In 7 anni di conflitto il fallimento della comunità internazionale”

15 Marzo 2018

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Dopo sette anni di conflitto in Siria, chiediamo alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità e di agire con urgenza per porre fine alla sofferenza di milioni di siriani e al sanguinoso assalto ai civili assediati nella Ghuta orientale e ad Afrin.

Sin dall’inizio della crisi denunciamo le violazioni dei diritti umani in Siria, mettendo in luce la sofferenza delle vittime di sparizione forzata nelle prigioni governative così come la strategia “o la resa o la fame” applicata nelle aree assediate.

Dal 18 febbraio il governo siriano e la Russia hanno intensificato la loro campagna di bombardamenti sulla Ghuta orientale, prendendo di mira civili e infrastrutture civili come gli ospedali e le scuole.

“Il catastrofico fallimento della comunità internazionale, concretizzatosi nell’assenza di azioni efficaci per proteggere la popolazione della Siria, ha consentito alle parti in conflitto, soprattutto al governo siriano, di compiere crimini di guerra e contro l’umanità nella completa impunità, spesso con l’assistenza di poteri esterni, particolarmente quella della Russia”, ha dichiarato Lynn Maalouf, direttrice delle ricerche sul Medio Oriente di Amnesty International.

Chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare i loro obblighi di diritto internazionale e consentire sia un passaggio sicuro ai civili che vogliono lasciare le aree sotto assedio che l’arrivo senza impedimenti degli aiuti umanitari.

“Proprio ora nella Ghuta orientale 400.000 uomini, donne e bambini che subiscono da sei anni un assedio illegale da parte del governo, sono ridotti alla fame e sottoposti a bombardamenti indiscriminati da parte del governo siriano, col sostegno della Russia. Solo negli ultimi due mesi sono stati uccisi oltre 600 civili. Dopo che il governo siriano aveva devastato Aleppo Est con simili tattiche illegali, la comunità internazionale aveva detto ‘mai più!’. E invece ci siamo di nuovo”, ha proseguito Maalouf.

I rifugiati siriani sparsi nel mondo sono 5,6 milioni. Il governo siriano si è reso responsabile di 75.000 sparizioni forzate mentre i gruppi armati di opposizione e lo Stato islamico hanno rapito oltre 8000 persone.

Negli ultimi giorni l’avanzata delle forze governative ha diviso la regione in tre parti, isolate le une dalle altre, peggiorando in questo modo la situazione dei civili che si trovano ora intrappolati in rifugi sotterranei senza alcun accesso a cibo, acqua e luce del giorno.


“La morte ci seguirà ovunque andremo”: le voci dalla Ghuta orientale