Siria: “Revocare il blocco sull’inchiesta a Douma e risparmiare ulteriori sofferenze ai civili”

16 Aprile 2018

28 novembre 2016

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Il team dell’Opcw (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) deve avere accesso completo e senza restrizioni al sito di Douma senza ulteriori ritardi. La loro indagine è cruciale nello scoprire le circostanze esatte delle immagini terrificanti che hanno unito il mondo nell’orrore questo mese. Ogni giorno che passa senza accesso rende più difficile per loro raccogliere e analizzare prove fondamentali“.

Sherine Tadros, direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le Nazioni Unite a New York, si è rivolta alle autorità siriane per ottenere l’accesso al sito di Douma.

Sito nel quale 75 persone sono rimaste uccise la scorsa settimana a seguito di un presunto attacco con armi chimiche da parte delle forze governative.

L’uso di armi chimiche contro i civili è proibito dal diritto internazionale e dalla Convenzione sulle armi chimiche, di cui la Siria è parte“, ha aggiunto Tadros. “Prendere deliberatamente di mira i civili con queste armi illegali è un crimine di guerra“.

Mentre il lavoro dell’Opcw è fondamentale per stabilire se un attacco chimico ha avuto luogo a Douma, non è sufficiente per garantire l’accertamento delle responsabilità per le vittime ed evitare che tali crimini si ripetano. A tal fine, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres deve istituire un meccanismo indipendente per attribuire la responsabilità degli attacchi chimici in Siria, come recentemente richiesto da più di 40 ong internazionali e siriane“.

Dal 18 febbraio il governo siriano e la Russia hanno intensificato la loro campagna di bombardamenti sulla Ghuta orientale, prendendo di mira civili e infrastrutture civili come gli ospedali e le scuole.

In occasione del settimo anniversario del conflitto siriano, abbiamo chiesto alla comunità internazionale di assumersi le proprie responsabilità e di agire con urgenza per porre fine alla sofferenza di milioni di siriani e al sanguinoso assalto ai civili assediati nella Ghuta orientale e ad Afrin.

Attacco Usa, Regno Unito e Francia: evitare danni alla popolazione civile

In riferimento agli ultimi attacchi del 13 aprile scorso da Usa, Regno Unito e Francia contro obiettivi in Siria in una nota ufficiale la sezione di Amnesty International Usa ha ribadito la necessità di adottare “tutte le precauzioni necessarie per evitare danni alla popolazione civile“.

chiediamo a Amnesty International Usa ha rilasciato questa dichiarazione:

Persone che già vivono nel terrore di perdere la vita a seguito di attacchi illegali non devono essere ulteriormente punite per le presunte violazioni dei diritti umani commesse dal governo siriano. Milioni di siriani hanno lasciato il paese per fuggire dalla violenza e dalla persecuzione. L’amministrazione Trump non deve girare le spalle alla loro sofferenza vietando l’ingresso negli Usa. È giunto il momento che gli Usa riaprano le porte a chi cerca di fuggire dalla violenza in Siria”.