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Il parlamento della Slovenia ha approvato un emendamento al codice penale in base al quale il sesso senza consenso è stupro.
Il testo approvato è chiaro: “Sì vuol dire sì, no vuol dire no”. Ciò significa che la costrizione, l’uso o la minaccia della violenza o l’impossibilità di difendersi da un’aggressione sessuale non saranno più considerate condizioni per qualificare un reato come stupro. In precedenza la legge richiedeva che, perché un reato venisse considerato stupro, dovessero esserci prove dell’uso della forza o della minaccia di usare la forza o la violenza.
La Slovenia è così il tredicesimo stato dell’Area economica europea a introdurre nella legislazione sullo stupro il criterio dell’assenza del consenso. Gli altri sono Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Malta, Regno Unito e Svezia.
Proposte di legge nella stessa direzione sono in discussione o in preparazione anche in Spagna, Paesi Bassi e Italia, dove la campagna “Io lo chiedo” di Amnesty International Italia vuole modificare l’articolo 609 bis del codice penale sul reato di stupro introducendo il criterio dell’assenza del consenso.
“Quello di oggi in Slovenia è un momento storico. In Europa l’aria sta cambiando, finalmente. Un crescente numero di governi e parlamenti si sta convincendo che occorrano leggi moderne ed efficaci per combattere la violenza sessuale. Ci auguriamo che l’Italia sia il quattordicesimo stato a compiere questo importante passo avanti”, ha dichiarato Tina Marinari, responsabile della campagna “Io lo chiedo”.