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di Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia
Il 3 dicembre un tribunale dell’Honduras ha condannato a 50 anni di carcere gli assassini dell’attivista per l’ambiente Berta Cáceres, uccisa nel 2016 per aver guidato la campagna contro l’Agua Zarca, un devastante progetto di diga idroelettrica che avrebbe inondato i territori del popolo Lenca. L’avevamo promesso alla figlia Bertita quando era venuta a trovarci in Italia: proseguiremo a tempestare di appelli le autorità honduregne fino a quando non vi sarà giustizia. Ma non finisce qui: vanno ancora individuati i mandanti dell’omicidio di Berta. Dunque, continuiamo.
Un altro tribunale, quello civile di Roma, ci ha dato ragione il 28 novembre, ribadendo che i respingimenti sono un atto contrario ai diritti umani. Tra il 2009 e il 2011 l’Italia ne aveva effettuati molti verso la Libia e per questo era stata già condannata dalla Corte europea dei diritti umani. Ora il tribunale di Roma ha dato ragione a 14 ricorrenti, stabilendo la riparazione del danno sotto forma di risarcimento e, soprattutto, dell’ingresso nel nostro paese per ottenere protezione internazionale.
Infine, il 2 dicembre la mera “minaccia” di una sentenza del tribunale amministrativo di Parigi (cui Amnesty International aveva fatto ricorso), ha spinto il governo francese ad annullare la decisione di inviare alcune imbarcazioni alla cosiddetta “guardia costiera” libica. Continueremo a batterci perché anche l’Italia smetta di fornire mezzi a quella che appare sempre più come un’organizzazione dedita ad attività criminose più che a salvare vite.
In meno di una settimana, tre vittorie della società civile che dimostrano come, anche in tempi così difficili per i diritti umani, si riescano a raggiungere dei risultati e rispondere alla domanda di giustizia che viene da ogni angolo della società globale.
La mobilitazione dei cittadini, a tutti i livelli, rimane il principale motore del progresso umano e deve aumentare sempre più la pressione sui governi, sui partiti, sui poteri economici e su tutte le forze che stanno ostacolando il cammino dei diritti umani. Per costruire un mondo migliore, e riaccendere una luce di libertà e uguaglianza per tutti gli esseri umani.