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Uccisioni nella Striscia di Gaza: un altro orribile esempio dell’uso della forza eccessiva da parte dell’esercito israeliano
Nelle manifestazioni palestinesi del 14 maggio, l’esercito israeliano ha ucciso oltre 40 persone, tra cui sei minorenni, e ha causato quasi 2000 feriti.
“Ecco un altro orribile esempio del ricorso alla forza eccessiva da parte dell’esercito israeliano e dell’uso di proiettili veri in un modo del tutto deplorevole. Siamo di fronte a una violazione degli standard internazionali e, in alcuni casi, a quelle che paiono uccisioni intenzionali che costituiscono crimini di guerra”, ha dichiarato Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.
“Le immagini arrivate oggi da Gaza sono estremamente preoccupanti. Di fronte a una violenza che continua ad andare fuori controllo, le autorità israeliane devono intervenire immediatamente per impedire ulteriori morti e feriti”, ha aggiunto Luther.
“Il mese scorso Amnesty International aveva chiesto alla comunità internazionale di sospendere le forniture di armi e di equipaggiamento militare a Israele. Il crescente numero di morti e feriti non fa altro che rendere urgentemente necessario l’embargo sulle armi”, ha sottolineato Luther.
“Anche se alcuni manifestanti hanno preso parte ad atti di violenza, questo non può giustificare l’uso di proiettili veri. Secondo il diritto internazionale, l’uso delle armi da fuoco è consentito solo per proteggersi da imminenti minacce di morte o di ferimento grave”, ha precisato Luther.
Le fonti mediche di Gaza segnalano che decine di manifestanti sono stati colpiti alla testa o al petto. Un mese fa Amnesty International aveva documentato come l’esercito israeliano avesse ucciso o ferito manifestanti che non stavano ponendo in essere alcuna minaccia imminente contro i soldati.