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La distruzione della diga alla centrale idroelettrica di Kakhovka, nella parte dell’Ucraina meridionale occupata dalla Russia, rischia di provocare un disastro umanitario.
“Città e villaggi a valle del fiume Dnipro sono sott’acqua. A monte, la popolazione di alcune grandi città e anche della Crimea occupata rischia invece di non ricevere acqua potabile. Decine se non centinaia di migliaia di persone sono in pericolo. Siamo di fronte a un disastro umanitario che, scenario ancora peggiore, rischia di produrre conseguenze catastrofiche sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è sotto controllo russo e che dipende dal fiume Dnipro”, ha dichiarato Marie Struthers, direttrice per l’Europa orientale e l’Asia centrale di Amnesty International.
“Le autorità di tutte le parti devono dare priorità all’evacuazione e all’incolumità dei civili direttamente colpiti dalla distruzione della diga e fare ogni sforzo per minimizzare le conseguenze. Chiediamo un’indagine immediata, indipendente e imparziale per accertare le responsabilità”, ha aggiunto Struthers.
La documentazione sui crimini di guerra e su altre violazioni del diritto internazionale dall’inizio dell’invasione su larga scala della Russia contro l’Ucraina è disponibile nella pagina di approfondimento.