Un cessate il fuoco per porre fine a bagni di sangue e sofferenze di massa

1 Dicembre 2023

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A seguito della ripresa degli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza occupata e del lancio di razzi da parte di gruppi armati palestinesi contro il sud d’Israele, con la conseguente fine della tregua di sette giorni, Amnesty International ha ribadito la necessità di un immediato e duraturo cessate il fuoco ad opera di tutte le parti in conflitto.

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“Senza un cessate il fuoco, lo scioccante numero di morti aumenterà ancora e la popolazione civile di Gaza sarà costretta a subire gli inimmaginabili orrori delle scorse settimane senza un luogo sicuro dove andare, senza rifugi e senza assistenza umanitaria. Gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi saranno in ulteriore pericolo e lo stesso varrà per la popolazione civile di Gaza a seguito del lancio di razzi indiscriminati da Gaza. Tutto questo deve finire”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di ricerca, difesa, politica e campagne di Amnesty International.

“I leader del mondo dovrebbero urgentemente aumentare le loro pressioni sulle parti in conflitto per giungere a un immediato e duraturo cessate il fuoco: è il modo migliore per assicurare che tutti i civili in Israele e nei Territori palestinesi occupati siano protetti e che si possa alleviare la sofferenza umanitaria di massa nella Striscia di Gaza. In ogni caso, anche in assenza di un cessate il fuoco, Israele e Hamas hanno l’obbligo di proteggere i civili, rispettando integralmente le regole del diritto internazionale umanitario”, ha aggiunto Guevara-Rosas.

La liberazione dei 113 ostaggi israeliani e di altre nazionalità e dei 240 detenuti palestinesi è stata un sollievo per le loro famiglie e i loro cari, ma questo non è abbastanza. I gruppi armati palestinesi devono liberare tutti gli ostaggi civili. Le autorità israeliane devono scarcerare tutti i palestinesi detenuti arbitrariamente”, ha sottolineato Guevara-Rosas.

“Tutti gli stati devono dare seguito ai loro obblighi di assicurare il rispetto del diritto internazionale umanitario, pretendendo l’accesso umanitario senza ostacoli alla popolazione civile in tutta la Striscia di Gaza, ponendo fine ai trasferimenti di armi usate dalle parti in conflitto per commettere violazioni dei diritti umani e sostenendo indagini imparziali sui crimini di guerra commessi da tutte le parti in conflitto”, ha concluso Guevara-Rosas.

 

Ulteriori informazioni

Oltre 15.000 persone, tra cui 6000 minori, sono state uccise a Gaza e migliaia di altre sono rimaste ferite dall’inizio guerra, a seguito degli attacchi di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi contro Israele. Durante quegli orribili attacchi sono state uccise oltre 1200 persone e più di 200 sono state prese in ostaggio.

 

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