Voto sanzioni Ungheria: “Il parlamento europeo riporti il Paese sul sentiero del rispetto dei diritti e delle libertà”

10 Settembre 2018

Tempo di lettura stimato: 4'

Mercoledì 12 settembre, la Plenaria di Strasburgo dovrà decidere sulle sanzioni all’Ungheria.

È in discussione la procedura per violazione dello Stato di diritto, prevista dall’articolo 7, paragrafo 1, del Trattato sull’Unione europea, per contrastare una minaccia ai valori fondanti dell’Ue, come il rispetto della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti umani. Si tratta di un voto storico.

Abbiamo più volte sollecitato il Parlamento europeo a votare in favore di un’azione contro le politiche sempre più repressive dell’Ungheria, che stanno erodendo i diritti fondamentali, le libertà e lo stato di diritto che sono valori costituenti dell’Unione europea.

Il rapporto sull’Ungheria su cui il parlamento europeo è chiamato a votare il 12 settembre elenca una lunga serie di preoccupazioni relative al funzionamento del sistema costituzionale del paese, all’indipendenza del potere giudiziario, alla libertà di espressione e di associazione, al diritto a essere trattati secondo principi di uguaglianza, ai diritti delle persone appartenenti a minoranze come i rom e gli ebrei, ai diritti fondamentali dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati e ad altro ancora.

Per avviare le procedure previste dall’articolo 7.1 del Trattato dell’Unione europea, due terzi del parlamento europeo dovrebbero approvare un rapporto in cui si affermi che l’Ungheria rischia seriamente di violare i principi fondamentali dell’Unione. Queste procedure potrebbero alla fine determinare la sospensione dei diritti dell’Ungheria quale stato membro dell’Unione europea.

È essenziale riportare l’Ungheria sul sentiero condiviso del rispetto dei diritti e delle libertà. Prendere questa posizione adesso invierebbe inoltre il chiaro segnale che le politiche della paura, dell’odio e del disprezzo per le voci dell’opposizione non saranno tollerate all’interno dell’Unione europea”, ha dichiarato Berber Biala-Hettinga, esperta di Amnesty International sui diritti umani nell’Unione europea.

Col falso pretesto di contrastare la crisi migratoria, il governo ungherese sta attaccando le Ong, facendo fuori i media indipendenti e annullando i fondamentali meccanismi di controllo sull’operato di governo. Libertà e diritti conquistati a duro prezzo stanno svanendo di fronte ai nostri occhi”, ha concluso Biala-Hettinga.

L’articolo 7 del Trattato dell’Unione europea autorizza l’Unione europea a promuovere e salvaguardare i principi fondanti quali il rispetto per lo stato di diritto, per i valori democratici e per i diritti e le libertà fondamentali. Una volta applicato, può determinare sanzioni come la sospensione del diritto di voto dell’Ungheria all’interno del Consiglio europeo.

Consideriamo quello del del 12 settembre come un voto cruciale per l’Ungheria così come per il futuro dei diritti umani e dello stato di diritto nell’Unione europea.