© Natalia Pedraza Bravo/@PedrazaBravo
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In una lettera aperta inviata ai capi di stato che prenderanno parte alla 53ma Assemblea generale dell’Organizzazione degli stati americani (Osa), Amnesty International ha espresso preoccupazione per la chiusura degli spazi di libertà e ha sollecitato la fine delle politiche repressive nei confronti delle richieste di giustizia sociale nella regione, come recentemente accaduto in Perú ma anche in Messico ed Ecuador, dove si registra un sempre più frequente impiego delle forze armate per controllare l’ordine pubblico.
Un altro tema portato all’attenzione del vertice dell’Osa è quello della mobilità umana, soprattutto di coloro che fuggono da situazioni di crisi dei diritti umani come nei casi di Venezuela, Cuba, Haiti, El Salvador e Guatemala. Politiche restrittive e persino inumane nei confronti delle migrazioni, come quelle attuate da Stati Uniti, Messico, Perú e Cile stanno mettendo in pericolo persone che necessitano di protezione internazionale.
Gli stati dell’Osa dovrebbero, inoltre, prendere misure urgenti per proteggere coloro che difendono i diritti umani. Le Americhe restano la zona più pericolosa al mondo per loro. Secondo Front Line Defenders, nel 2022 almeno 186 difensore e difensori dei diritti umani sono stati uccisi in Colombia, 45 in Messico, 26 in Brasile e 17 in Honduras.
La crisi climatica è un’altra minaccia. Mentre il suo impatto sulle popolazioni rurali e sui gruppi storicamente marginalizzati è sempre più evidente, gli stati non assumono iniziative efficaci e continuano a essere dipendenti dai fossili.
Gli stati non fanno abbastanza neanche per garantire i diritti dei popoli nativi. Nell’ultimo anno Amnesty International ha documentato uccisioni di capi nativi, nel contesto delle dispute sulla terra, in Brasile, Colombia, Ecuador e Messico. Molti stati hanno garantito o intendono garantire licenze per progetti estrattivi, agricoli o infrastrutturali senza il consenso libero, informato e preventivo delle comunità native interessate.
La violenza e la discriminazione contro le donne, le ragazze e le persone Lgbtqia+ sono altri problemi storici irrisolti. In molti stati della regione vi sono alti livelli di violenza di genere, femminicidi inclusi, e vengono adottati provvedimenti contrari alla salute sessuale e riproduttiva.