“È evidente che i cambiamenti climatici stanno già avendo un impatto sui diritti umani e che questo impatto si intensificherà nei prossimi anni“. Kumi Naidoo, Segretario Generale di Amnesty International.
Milioni di persone soffrono già degli effetti catastrofici causati dai cambiamenti climatici: dalla prolungata siccità nell’Africa sub-sahariana alle devastanti tempeste tropicali che attraversano il Sud-est asiatico, i Caraibi e il Pacifico.
Durante i mesi estivi, le popolazioni dell’emisfero settentrionale – dal circolo polare artico alla Grecia, dal Giappone al Pakistan e agli Stati Uniti – hanno vissuto devastanti ondate di calore e incendi che hanno provocato la morte di centinaia di persone.
Nonostante la consapevolezza del cambiamento del clima e delle conseguenze che avrà sul nostro pianeta, la nostra più grande preoccupazione è la devastazione che esso sta causando e che continuerà a causare in materia di diritti umani, amplificando le disuguaglianze già esistenti.
I suoi effetti continueranno a crescere e a peggiorare nel tempo, creando grossi disagi per le generazioni attuali e future. Questo è il motivo per cui l’incapacità dei governi di agire sul cambiamento climatico di fronte a prove scientifiche schiaccianti potrebbe essere la più grande violazione intergenerazionale dei diritti umani nella storia.
Il clima cambia costantemente nel tempo, con significative fluttuazioni delle temperature medie globali.
Negli ultimi anni, però, il processo di riscaldamento globale avviene più rapidamente che in passato.
È ormai chiaro che l’umanità ha causato la maggior parte del riscaldamento del secolo scorso rilasciando gas (comunemente chiamati gas serra) che intrappolano il calore, utilizzato per alimentare le nostre vite e i nostri costumi. Lo stiamo facendo bruciando combustibili fossili, attraverso l’agricoltura, lo sfruttamento del suolo e tante altre attività che contribuiscono al cambiamento climatico.
I gas serra sono ai massimi livelli che siano mai stati registrati negli ultimi 800.000 anni. Questo rapido aumento delle temperature sta cambiando il nostro clima ad un ritmo troppo veloce per consentire agli esseri viventi di adattarsi.
I cambiamenti climatici comportano, oltre a temperature in aumento, anche eventi meteorologici estremi come l’innalzamento del livello del mare, le migrazioni delle popolazioni, il mutamento degli habitat e una serie di altre conseguenze.
“Siamo umani che vogliono la stessa cosa che ogni altro umano vuole: un posto sicuro in cui vivere su questo pianeta che chiamiamo casa. Quindi sebbene il nostro lavoro deve continuare ad essere imparziale e oggettivo, vogliamo far sentire sempre le nostre voci, aggiungendo il chiaro messaggio che il cambiamento climatico è reale, che il responsabile è l’uomo, che gli impatti sono gravi e che dobbiamo agire ora“. Katharine Hayhoe – Scienziata del clima.
Secondo il 97% degli scienziati climatici il riscaldamento globale è in gran parte causato dall’uomo. Uno dei maggiori fattori è di gran lunga l’utilizzo di combustibili fossili, come carbone, gas e petrolio, che ha aumentato la concentrazione di gas serra nella nostra atmosfera. Questo, insieme ad altre attività, come la bonifica dei terreni per l’agricoltura, sta facendo aumentare la temperatura media del nostro pianeta.
Gli scienziati sono certi della correlazione diretta tra i gas serra e il riscaldamento globale. Tuttavia, questa non è una conclusione recente: la comunità scientifica ha raccolto e studiato i dati su questo fenomeno per decenni. Gli avvertimenti sul riscaldamento globale hanno iniziato a fare notizia alla fine degli anni ’80.
Nel 1992 165 nazioni hanno firmato un trattato internazionale: la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Da allora gli Stati aderenti hanno svolto riunioni ogni anno (chiamate “Conferenza delle Parti” o COP), allo scopo di sviluppare obiettivi e metodi per ridurre e contrastare il fenomeno del cambiamento climatico. Oggi 197 paesi hanno aderito all’UNFCCC.
“La comunità di Wilmington è composta per lo più da cittadini con un basso reddito, quindi le ondate di calore sono molto dannose perché non possono permettersi l’aria condizionata. Non solo, poiché sono vicini alle raffinerie e all’estrazione di petrolio, devono anche tenere le finestre chiuse“. Alicia Rivera, organizzatore della comunità e attivista del clima, USA
Gli effetti dei cambiamenti climatici si stanno già avvertendo ora, ma peggioreranno. Il riscaldamento globale ha raggiunto circa 1°C al di sopra dei livelli preindustriali. È importante ricordare che nessun elenco degli effetti dei cambiamenti climatici può essere esaustivo. È molto probabile che le ondate di calore si verifichino più spesso e durino più a lungo e che eventi di piogge estreme diventino più intensi e frequenti in molte regioni.
Gli oceani continueranno a riscaldarsi e ad acidificarsi, e il livello medio globale del mare continuerà a salire. Tutto ciò avrà e sta già iniziando ad avere un impatto devastante sulla vita umana.
L’urgente necessità di affrontare i cambiamenti climatici è diventata ancora più chiara dopo la pubblicazione di un importante rapporto nell’ottobre 2018 da parte del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), ente scientifico leader mondiale per la valutazione degli impatti dei cambiamenti sul clima. L’IPCC avverte che, per evitare il catastrofico riscaldamento globale, non dobbiamo raggiungere 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali – o almeno non superarlo. Il rapporto illustra le enormi differenze tra gli scenari di 1,5° C e 2°C.
Il rapporto IPCC ha dato al mondo un chiaro termine per evitare la catastrofe: le emissioni di gas serra devono essere dimezzate dai loro livelli del 2010 entro il 2030 per evitare di raggiungere 1,5°C. I nostri governi devono, quindi, adottare delle misure immediate per cambiare rotta. Più tempo impieghiamo per farlo, più dovremo fare affidamento su tecnologie costose che potrebbero avere effetti dannosi sui diritti umani.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che i governi devono fissare obiettivi credibili entro il 2020 per fermare l’aumento delle emissioni, altrimenti “rischiamo di perdere il momento in cui possiamo evitare i cambiamenti climatici, con conseguenze disastrose per le persone e per il pianeta“.
“Dici di amare i tuoi figli sopra ogni altra cosa, eppure stai rubando il loro futuro proprio davanti ai loro occhi“. Greta Thunberg, attivista del clima e fondatrice di Climate School Strike
Il cambiamento climatico continuerà a nuocere a tutti noi, a meno che i governi non prendano provvedimenti immediati. Tuttavia, è probabile che i suoi effetti siano molto più evidenti per alcune comunità, in particolare quelle dipendenti da mezzi di sussistenza agricoli o costieri, nonché quelle che sono generalmente già vulnerabili, svantaggiate e soggette a discriminazione.
Ecco come i cambiamenti climatici esacerbano le disparità.
Tra paesi sviluppati e in via di sviluppo: a livello nazionale, coloro che vivono in piccole isole e in paesi meno sviluppati saranno e sono già tra quelli più colpiti. La gente nelle Isole Marshall ha già sperimentato le devastanti inondazioni e tempeste che distruggono le loro case e ed i loro mezzi di sostentamento. L’ondata di caldo del 2018 nell’emisfero settentrionale ha fatto notizia in Europa e Nord America, ma alcuni dei peggiori effetti sono stati avvertiti anche in luoghi come il Pakistan, dove sono morte più di 60 persone – per lo più operai che lavoravano in condizioni di caldo intenso – quando le temperature sono salite sopra i 44°C.
Tra diverse etnie e classi: gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento legati ai combustibili fossili variano anche in base all’etnia e alle classi sociali di appartenenza. In Nord America, sono le comunità di colore, in gran parte più povere, ad essere costrette a respirare aria tossica perché i loro quartieri hanno maggiori probabilità di essere situati accanto a centrali elettriche e raffinerie. Gli afroamericani soffrono tassi notevolmente più alti di malattie respiratorie e tumori e hanno tre volte più probabilità di morire di inquinamento atmosferico rispetto all’intera popolazione degli Stati Uniti.
Tra i sessi: le donne sono colpite in modo particolare dai cambiamenti climatici perché in molti paesi sono più propense ad essere emarginate e svantaggiate. Ciò significa che sono più vulnerabili agli impatti degli eventi climatici in quanto non avrebbero le possibilità di proteggersi dal clima e avrebbero maggiori difficoltà a riprendersi.
Tra generazioni: le generazioni future subiranno gli effetti peggiori a meno che i governi non prendano provvedimenti subito. I giovani, infatti, soffrono già a causa del loro particolare metabolismo, della loro fisiologia e dei loro bisogni. Ciò significa, ad esempio, che un eventuale spostamento a causa di un evento climatico sarebbe particolarmente dannoso poiché andrebbe ad incidere su una vasta gamma di diritti – dall’acqua, ai servizi igienico-sanitari e all’alloggio, all’istruzione e allo sviluppo.
Tra comunità: i popoli nativi sono tra le comunità più colpite dai cambiamenti climatici. Vivono spesso in terre marginali e in ecosistemi fragili, aree particolarmente sensibili alle variazioni del clima. Mantengono uno stretto legame con la natura e con le loro terre tradizionali, da cui dipendono il loro sostentamento e la loro identità culturale.
“Il cambiamento climatico è una questione di diritti umani non solo perché i suoi impatti devastanti incidono sul godimento dei diritti umani, ma anche perché è un fenomeno creato dall’uomo che può essere mitigato dai governi“. Kumi Naidoo, Segretario Generale di Amnesty International
I diritti umani sono fortemente collegati ai cambiamenti climatici a causa del loro effetto devastante, non solo sull’ambiente, ma anche sul nostro benessere. Oltre a minacciare la nostra stessa esistenza, i cambiamenti climatici stanno avendo effetti dannosi sui nostri diritti alla vita, alla salute, al cibo, all’acqua, all’alloggio e ai mezzi di sussistenza.
Più i governi aspettano ad intraprendere azioni significative e concrete, più difficile diventa il problema da risolvere e maggiore è il rischio che le emissioni vengano ridotte attraverso mezzi che aumentano la disuguaglianza anziché ridurla.
Questi sono alcuni dei modi in cui il cambiamento climatico ha un impatto e avrà un impatto sui nostri diritti umani:
Gli stati hanno l’obbligo di mitigare gli effetti dannosi dei cambiamenti climatici adottando le misure più ambiziose possibili per prevenire o ridurre le emissioni di gas serra nel più breve tempo possibile. Gli stati ricchi devono aprirsi, sia internamente che attraverso la cooperazione internazionale, a tutti i paesi prendendo tutte le misure ragionevoli per ridurre le emissioni nella misura massima delle loro capacità.
Gli stati devono, inoltre, adottare tutte le misure necessarie per aiutare tutti i cittadini all’interno della propria giurisdizione ad adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici, riducendo al minimo l’impatto dei cambiamenti climatici sui loro diritti umani. Ciò è vero indipendentemente dal fatto che lo stato sia responsabile di tali effetti, poiché gli stati hanno l’obbligo di proteggere le persone anche dai danni causati da terzi.
Gli stati devono prendere provvedimenti per affrontare i cambiamenti climatici il più rapidamente possibile. Nei loro sforzi per fronteggiare il cambiamento climatico, non devono ricorrere a misure che violano direttamente o indirettamente i diritti umani. Ad esempio, le aree protette o i progetti di energia rinnovabile non devono essere creati nelle terre dei popoli indigeni senza consultarli e ottenere il loro consenso.
Gli stati dovrebbero rispettare il diritto all’informazione e alla partecipazione di tutte le persone colpite. Tuttavia, gli attuali impegni assunti dai governi per mitigare i cambiamenti climatici sono del tutto inadeguati, poiché porterebbero a un catastrofico aumento di 3°C delle temperature globali medie rispetto ai livelli preindustriali entro il 2100.
Le aziende hanno il dovere di rispettare i diritti umani. Per far fronte a questa responsabilità, le aziende devono valutare i potenziali effetti delle loro attività sui diritti umani e mettere in atto misure per prevenire gli impatti negativi. Devono rendere pubblici tali risultati e qualsiasi misura di prevenzione. Le aziende devono, inoltre, adottare misure per porre rimedio alle violazioni dei diritti umani che esse provocano o alle quali contribuiscono, da sole o in cooperazione con altri attori.
Le aziende, e in particolare le società produttrici di combustibili fossili, devono anche attuare immediatamente misure per ridurre al minimo le emissioni di gas serra – anche spostando la loro attenzione verso le energie rinnovabili – e rendere pubbliche le informazioni pertinenti sulle loro emissioni.
Le aziende di combustibili fossili sono state storicamente le maggiori responsabili dei cambiamenti climatici – ed è così ancora oggi. La ricerca mostra che 100 aziende produttrici di combustibili fossili sono, da sole, responsabili del 71% delle emissioni globali di gas serra dal 1988.
Vi sono prove sempre più evidenti che le principali società di combustibili fossili conoscono da decenni gli effetti dannosi della combustione di combustibili fossili e hanno tentato di sopprimere tali informazioni e bloccare gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici.
Perché tutti meritiamo pari protezione. Siamo tutti nati con gli stessi diritti fondamentali, eppure alcuni di questi diritti sono gravemente minacciati dai cambiamenti climatici. Desta, infatti, particolare preoccupazione la situazione delle persone che subiscono discriminazioni, poiché sono tra quelle che potrebbero esserne più colpite. Tutti meritiamo la stessa protezione da questa minaccia universale.
Perché non c’è nulla da perdere nel contrastare il fenomeno. La lotta ai cambiamenti climatici ci dà la possibilità di mettere al primo posto il benessere delle persone garantendo il diritto a un ambiente sano. Ciò ci darà l’opportunità di migliorare i diritti umani, ad esempio consentendo a più persone di accedere a risorse energetiche più pulite ed economiche e di creare opportunità di lavoro in nuovi settori.
Perché abbiamo la conoscenza, il potere e la capacità di fermare il cambiamento climatico. Molte persone stanno già lavorando a soluzioni creative, stimolanti e innovative per affrontare il cambiamento climatico. Dai cittadini alle aziende alle città. Ci sono persone in tutto il mondo che lavorano attivamente su politiche, campagne e soluzioni che proteggeranno le persone e il pianeta. I popoli nativi hanno sviluppato per secoli modi di vivere sostenibili con gli ambienti che chiamano casa. Possiamo imparare da loro e, con il loro consenso, beneficiare delle loro pratiche ed esperienze per trovare un modo diverso di vivere il nostro pianeta.
“È urgente mettere le persone e i diritti umani al centro del dibattito sul cambiamento climatico. Per Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani, ciò significa sollecitare l’assunzione di responsabilità da parte degli Stati affinché agiscano per fronteggiare i cambiamenti climatici, proprio come facciamo con altre violazioni dei diritti umani“. Chiara Liguori, Policy Adviser, Amnesty International
Il contributo e le istanze di Amnesty International nell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici hanno incluso la difesa dei diritti umani e il sostegno ai gruppi ambientalisti.
Lavoreremo con una moltitudine di gruppi diversi nei principali paesi allo scopo di esercitare una pressione contro i governi e le società che ostacolano il progresso.
Con il nostro lavoro supporteremo i giovani, ma anche i popoli nativi, i sindacati e le comunità colpite, chiedendo una rapida e giusta transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio che non lasci indietro nessuno.
Daremo il nostro supporto e sostegno ai difensori dell’ambiente per facilitare il lavoro di coloro che proteggono la terra, il cibo, le comunità dagli impatti climatici, dall’estrazione, dall’espansione dei combustibili fossili e dalla deforestazione.
La difesa dell’informazione, la partecipazione e la mobilitazione saranno fattori che contribuiranno anche a promuovere politiche climatiche più progressiste.
Le nostre richieste
Chiediamo ai governi di: