Nazanin e suo marito
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Nazanin Zaghari-Ratcliffe, la cittadina irano-britannica condannata nel settembre 2016 a cinque anni di carcere per “appartenenza a un gruppo illegale”, ha ottenuto il permesso di trascorrere due settimane fuori dal carcere di Evin, a causa del timore che abbia contratto il Covid-19.
“La priorità assoluta è che Nazanin riceva cure mediche appropriate, compresi gli accertamenti per verificare l’eventuale positività al virus. Ma non perdiamo di vista il fatto che Nazanin è una prigioniera di coscienza, condannata al termina di un processo irregolare, e che non avrebbe mai dovuto finire in carcere“, ha dichiarato in una nota ufficiale Kate Allen, direttrice di Amnesty International Regno Unito.
Nazanin è stata ritenuta colpevole di aver preso parte alla “definizione e alla realizzazione di progetti multimediali e informatici finalizzati alla caduta ‘morbida’ del governo”.
Le accuse contro di lei sono infondate: fino al momento del suo arresto Nazanin lavorava come project manager della Thomson Reuters Foundation, un ente non-profit che promuove il progresso socio-economico, il giornalismo indipendente e lo stato di diritto.
“Chiediamo alle autorità iraniane di porre fine a questo incubo e di consentirle a Nazanin di tornare nel Regno Unito, dove risiede la sua famiglia, non appena sarà in condizioni di salute idonee per viaggiare e le restrizioni ai viaggi lo consentiranno“, ha concluso Allen.