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La Corte europea dei diritti umani ha giudicato, con sentenza del 20 giugno, discriminatoria la legge sulla “propaganda omosessuale” in vigore in Russia.
“Quella legge è sempre stata omofobica, discriminatoria e contraria al diritto alla libertà d’espressione – ha dichiarato in una nota ufficiale Denis Krivosheev, vicedirettore per l’Europa e l’Asia centrale di Amnesty International –. La sua entrata in vigore ha rafforzato il clima di omofobia e violenza contro le persone Lgbti in Russia“.
L’11 maggio 2017 5 attivisti sono stati arrestati e poi rilasciati in Russia per aver cercato di consegnare le firme raccolta per manifestare sostegno alle persone omosessuali in Cecenia, estremamente emarginate, e chiedere protezione nei loro riguardi.
Un atto che lo stesso Krivosheev ha definito repressivo sconsiderato.
Tra le nostre richieste, nella nota ufficiale il vicedirettore per l’Europa e l’Asia centrale di Amnesty International ha rinnovato anche la richiesta di ritirare la legislazione omofoba. “Sollecitiamo inoltre le autorità russe a indagare in modo efficace su tutte le denunce di violenza omofobica in Russia”.