Giornata mondiale contro la pena di morte 2022

10 Ottobre 2022

Tempo di lettura stimato: 2'

Approfondimento a cura del Coordinamento tematico sulla pena di morte. Per restare aggiornato iscriviti alla newsletter. Per consultare i numeri precedenti clicca qui.

Ogni anno, il 10 ottobre, attiviste, attivisti e organizzazioni contro la pena di morte si mobilitano insieme per celebrare la Giornata mondiale contro la pena di morte. Promossa dalla Coalizione mondiale contro la pena di morte, di cui Amnesty International è membro fondatore, la Giornata mondiale è dedicata quest’anno a far luce e a riflettere sull’uso della pena capitale e della tortura. Il diritto alla vita, così come il divieto di tortura e altri maltrattamenti, è incluso nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Alla pari del divieto di tortura, quello di privazione arbitraria della vita non è derogabile e costituisce una norma del diritto internazionale consuetudinario.

La Giornata mondiale nel corso degli anni è diventata un punto di riferimento per la campagna globale contro la pena di morte e molte iniziative si organizzano anche nelle settimane successive, fino al 30 novembre giorno dedicato alla “Cities for Life”, quando città di ogni parte del mondo illuminano edifici simbolici per celebrare la prima abolizione della pena di morte da parte del Granducato di Toscana, nel 1786. In occasione della Giornata mondiale, Amnesty International ha scelto un caso di applicazione della tortura per estorcere una confessione usata nel corso del processo che ha portato ad una sentenza capitale. Si tratta di Sulaimon Olufemi, un cittadino nigeriano, condannato a morte in Arabia Saudita per l’omicidio di un agente di polizia al termine di un processo gravemente iniquo.

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I dati sulla pena di morte nel 2021 e nel 2022

In totale 143 paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica: 111 stati l’hanno abolita per ogni reato; 7 stati l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra; 25 stati sono abolizionisti de facto poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte. 56 paesi mantengono in vigore la pena capitale, ma quelli che eseguono condanne a morte sono assai di meno.

 

I dati sulla pena di morte nel 2021

*: questa lista contiene soltanto i dati sulle esecuzioni di cui Amnesty International è riuscita ad avere notizia certa. In alcuni paesi asiatici e mediorientali il totale potrebbe essere molto più elevato. Dal 2009, Amnesty International ha deciso di non pubblicare la stima delle condanne a morte e delle esecuzioni in Cina, dove questi dati sono classificati come segreto di stato. Ogni anno, viene rinnovata la sfida alle autorità cinesi di rendere disponibili queste informazioni che si ritiene essere nell’ordine di migliaia, sia di esecuzioni che di condanne a morte.

 

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Altre notizie

Malesia Si avvicina sempre più l’ora dell’abolizione della pena di morte obbligatoria. Lo ha confermato in questi giorni il ministro del Dipartimento del Primo ministro (Parlamento e Legge), Wan Junaidi Tuanku Jaafar che già prima dell’estate aveva annunciato l’intenzione del governo maturata alla luce di uno studio sulle condanne alternative alla pena di morte obbligatoria. Ma nel mese di settembre, nel corso di alcune riunioni di una task force da lui presieduta, sarebbe stata definitivamente decisa l’abolizione della pena di morte obbligatoria e la sua sostituzione con altre pene detentive. Secondo l’agenzia di stampa Bernama, il provvedimento riguarderebbe in particolare 11 dei 33 reati che attualmente prevedono in Malesia la pena di morte obbligatoria o possibile. Wan Junaidi ha anche annunciato una moratoria per 1.337 detenuti già condannati a morte. La decisione sarà ora sottoposta al Consiglio dei ministri per essere poi presentata in seduta per l’approvazione. (Fonte: Channel News Asia)

Usa, Kentucky Non sarà chiesta la pena di morte per Marvin Guy, 57enne, che nel 2014 ha ucciso un agente di polizia. L’uomo è in attesa di processo per aver sparato contro quattro agenti in un tentativo fallito delle teste di cuoio di eseguire, senza preavviso, un mandato di perquisizione nella sua abitazione. Scambiando i poliziotti – entrati attraverso una finestra – per malintenzionati, Guy ha aperto il fuoco causando la morte, per le ferite riportate, dell’agente Charles “Chuck” Dinwiddie. Nonostante le circostanze complesse e la responsabilità della polizia nella vicenda, i pubblici ministeri avevano dichiarato che avrebbero chiesto la pena di morte. Otto anni dopo l’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Bell ha deciso di non ricorrere alla massima pena. Se condannato Guy rischia l’ergastolo. (Fonte: Reason Foundation)

Arabia Saudita Prosegue la campagna di Reprieve per Abdullah al-Huwaiti, arrestato e accusato di omicidio e rapina a mano armata nel 2017 quando aveva appena 14 anni. Lo scorso 13 giugno la Corte di appello saudita ha confermato la sua condanna a morte. Spiega l’associazione Reprieve che il giovane è innocente: alcune riprese di telecamere a circuito chiuso confermerebbero che il ragazzo si trovava sul lungomare a giocare a pallone con i suoi amici. Aveva un alibi che lo collocava a 200 km dalla scena del crimine, sostiene Human Rights Watch. Dopo il suo arresto, è stato tenuto in isolamento per quattro mesi, gli è stato negato l’accesso a un avvocato, ha subìto torture durante gli interrogatori. Alla fine, il ragazzo ha ‘confessato’ un crimine che, ribadisce Reprieve, non ha commesso. (Fonte: Reprieve)

Brevi dal mondo

1 settembre – Un uomo identificato come Hamid Ghareh Lar è stato messo a morte nella prigione centrale di Qom, in Iran. Lo riferisce Iran Human Rights. Il 6 agosto, il fratello di Hamid, Ali Ghareh Lar, era stato messo a morte nella stessa prigione. Hamid era stato arrestato con l’accusa di omicidio circa tre anni fa. La sera prima dell’esecuzione, alcuni membri della sua famiglia si sono recati a casa della vittima per cercare, invano, di ottenere il perdono.

3 settembre – Due prigionieri baluci, Mohsen Qanbarzahi e Ainullah Qanbarzahi, sono stati messi a morte nella prigione centrale di Zahedan, in Iran. Lo rende noto l’agenzia di stampa Haalvsh/Sahargah. I due erano stati riconosciuti colpevoli di reati contro la sicurezza. Mohsen Qanbarzahi si ritiene avesse 16 anni al momento dell’arresto. I baluci, insieme ai curdi, sono tra le minoranze etniche e religiose più discriminate nel paese e la pena di morte è applicata nei loro confronti in modo sproporzionato.

4 settembre – Il gruppo islamista Al-Shabaab ha messo a morte cinque uomini nella città di Jilib, nella regione somala del Medio Jubba. Gli uomini erano stati accusati di aver passato informazioni allo US Africa Command, un team che lavora a stretto contatto con l’Esercito Nazionale Somalo [SNA] e altre forze militari alleate. Tuttavia Al-Shabaab non ha presentato alcuna prova relativa alle accuse di spionaggio.

6 settembre – Il governo del Somaliland ha messo a morte quattro persone riconosciute colpevoli di omicidio. L’esecuzione è avvenuta tramite fucilazione a Mandheera, nella regione del Sahel. Tra i quattro, figurano due ufficiali dell’esercito nazionale del Somaliland, uno dei quali un tenente colonnello ritenuto colpevole di aver ucciso una giovane donna alle dipendenze del governo. L’altro ufficiale aveva sparato numerosi colpi contro il proprio comandante, a seguito di una rigida azione disciplinare che l’ufficiale in comando aveva deciso nei suoi confronti.

 

Buone Notizie

Malesia/1 – Il 19 agosto 2022 una Corte d’appello ha commutato in 17 anni di carcere le condanne a morte di Shaifol Aziz e Sukor Yacoob, emesse nel 2018 per reati di droga.

Malesia/2 -Il 30 settembre 2022 una Corte d’appello ha annullato per insufficienza di prove la condanna a morte di Tan Chen Xing, che in primo grado era stato giudicato colpevole del traffico di 361 grammi di ketamina e di 156 grammi di metanfetamina.

Nigeria – Il 30 settembre 2022 il governatore dello stato di Lagos ha commutato in ergastolo sei condanne a morte.

Pakistan – Il 29 settembre 2022 l’Alta corte dello stato di Sindh ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Naeem Akhtar, che nel 2011 era stato giudicato colpevole del possesso di oltre 100 chilogrammi di hashish.

Usa/1 – Il 16 agosto 2022 il governatore dello stato dell’Oklahoma ha sospeso l’esecuzione di Richard Glossip, prevista il 22 settembre, per consentire alla Corte d’appello statale di esaminare un ricorso della difesa del condannato a morte, sulla cui colpevolezza sono emersi forti dubbi.

Usa/2 – Il 19 agosto 2022, ribadendo la contrarietà all’uso di suoi prodotti per la pena di morte, l’azienda farmaceutica Pfizer ha dichiarato che venderà sette suoi farmaci solo a distributori selezionati che dovranno sottoscrivere un contratto con cui s’impegneranno a non cederli per eseguire condanne a morte.

Usa/3 – L’8 settembre 2022 un tribunale dello stato del South Carolina, accogliendo i ricorsi di quattro condannati a morte, ha giudicato incostituzionale la legge che aveva ripristinato i metodi d’esecuzione della fucilazione e della sedia elettrica per ovviare alla mancanza di medicinali per l’iniezione letale.

Vietnam – Il 2 settembre 2022, in occasione della 77esima Festa nazionale, il presidente Nguyen Xuao Phuc ha commutato in ergastolo le condanne a morte di 10 prigionieri.

 

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