Ungheria, il parlamento non ratifica la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne

5 Maggio 2020

Amnesty International

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Dopo la decisione adottata il 5 maggio dal parlamento ungherese di non ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica (Convenzione di Istanbul), firmata nel 2014, il direttore di Amnesty International Ungheria David Vig ha rilasciato questo commento:

Si tratta di una decisione estremamente pericolosa, considerato che dall’inizio del contenimento a causa della pandemia da Covid-19 i casi di violenza domestica sono raddoppiati. Non solo ora le ragazze e le donne corrono maggiori pericoli ma i violenti sanno che le loro azioni non saranno perseguite“.

E continua: “Anche prima della pandemia, il governo non era stato in grado di prevenire e combattere la violenza contro le donne, con un numero vergognosamente basso di indagini e processi. Il governo sostiene che la Convenzione ‘promuove l’immigrazione illegale’ e ‘prescrive pericolose ideologie di genere’: siamo di fronte a un palese tentativo di sviare l’attenzione dall’incapacità delle istituzioni ungheresi di tutelare le ragazze e le donne dalla violenza“.

Un decreto del governo adottato il 4 maggio prevede che durante il periodo d’emergenza sanitaria la polizia può ordinare agli autori di atti violenti di stare lontani dalle loro vittime e fornire a queste ultime un alloggio alternativo.

Chiediamo all’Ungheria di rivedere questa decisione, ratificare urgentemente la Convenzione di Istanbul e prendere tutte le misure necessarie per proteggere le ragazze e le donne dalla violenza domestica, soprattutto in questo periodo di contrasto alla pandemia“, dichiara infine David Vig.