Uganda, di nuovo in parlamento la proposta di legge contro gli omosessuali

7 Febbraio 2012

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Il 7 febbraio è stata nuovamente presentata nel parlamento ugandese la bozza della Legge antiomosessualità, che introduce ulteriori sanzioni nei confronti delle relazioni consensuali tra persone del medesimo sesso.

Il testo all’esame del parlamento, pur non prevedendo più nella sua attuale formulazione la pena di morte, rappresenta un grave attacco ai diritti umani. Oltre a punire il cosiddetto reato di ‘omosessualità aggravata’, criminalizza la ‘promozione’ dell’omosessualità, impone l’obbligo del test dell’Hiv in determinate circostanze, sanziona con l’ergastolo i matrimoni omosessuali e prevede pene anche per chi, venuto a conoscenza di infrazioni alla legge, non le denunci alle autorità entro 24 ore.

Secondo Amnesty International, se approvata la legge non solo colpirà i gay e le lesbiche ma avrà un effetto complessivo sull’intera società civile dell’Uganda, in particolare sul lavoro dei difensori dei diritti umani.

La legge rischia di essere approvata in tempi rapidi, poiché non dovrà passare il vaglio del Comitato affari legali e parlamentari che già l’approvò nella scorsa legislatura.

Amnesty International chiede al parlamento ugandese di respingere la proposta di legge che non solo viola il diritto alla vita, alla non discriminazione, all’uguaglianza di fronte alla legge e alla riservatezza, ma legittima l’odio, la violenza e la persecuzione nei confronti di persone per il solo fatto di amare una persona.