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Giunti al termine del 2018 vogliamo raccontarvi cosa abbiamo fatto quest’anno grazie al vostro aiuto e supporto.
Dopo un primo bilancio fatto a giugno ecco alcune delle migliori buone notizie della seconda parte del 2018.
Dopo avervi raccontato le storie di chi, nei primi sei mesi di quest'anno, è riuscito a ritrovare la libertà, o dei piccoli e grandi obiettivi raggiunti grazie a una vostra azione, vogliamo mostrarvi cos'altro è successo nel 2018.
Dopo 735 giorni di carcere, il 20 agosto 2018 un provvedimento di grazia firmato dal re ha consentito a Tep Vanny, leader del movimento per il diritto alla casa della Cambogia, di tornare libera.
Sono stati, i suoi, due anni di detenzione ingiusta, dovuti solo alle sue lotte pacifiche per il diritto all’alloggio.
Il 23 febbraio 2017 Tep Vanny era stata condannata a due anni e mezzo di carcere per “violenza intenzionale aggravata”. La sua unica colpa era quella di aver preso parte, nel 2013, a una protesta, convocata di fronte all’abitazione del primo ministro Hun Sen, per chiedere il rilascio di un’attivista della comunità del lago Boeung Kak. Tep Vanny si era schierata al fianco di questa comunità a rischio di sgombero in nome di uno dei tanti progetti di “riqualificazione urbanistica” (in altre parole, per fare spazio ad abitazioni di lusso e centri commerciali) in corso nella capitale Phnom Penh.
Nell’ultimo anno e mezzo oltre 200.000 persone hanno firmato l’appello di Amnesty International per chiedere la sua scarcerazione.
Dopo avervi raccontato le storie di chi, nei primi sei mesi di quest'anno, è riuscito a ritrovare la libertà, o dei piccoli e grandi obiettivi raggiunti grazie a una vostra azione, vogliamo mostrarvi cos'altro è successo nel 2018.
A luglio, Liu Xia, vedova del Nobel per la pace Liu Xiaobo deceduto nel 2017, ha finalmente potuto lasciare la Cina.
Era agli arresti domiciliari da quando, nel 2010, suo marito Liu Xiaobo fu insignito del premio Nobel per la pace, che non poté mai ritirare perché era in prigione. Per tutta la durata degli arresti domiciliari, Liu Xia ha potuto comunicare via telefono solo con gli amici più stretti e in circostanze limitate.
Dopo avervi raccontato le storie di chi, nei primi sei mesi di quest'anno, è riuscito a ritrovare la libertà, o dei piccoli e grandi obiettivi raggiunti grazie a una vostra azione, vogliamo mostrarvi cos'altro è successo nel 2018.
Il 29 Luglio, Ahed Tamimi, l’attivista palestinese condannata a otto mesi per aver spintonato e preso a schiaffi e calci due soldati israeliani dotati di armi pesanti ed equipaggiamento protettivo, è stata rilasciata con 21 giorni di anticipo sulla fine della pena.
Arrestata il 19 dicembre 2017 nel suo villaggio natale di Nabi Saleh, era stata giudicata colpevole di incitamento, assalto aggravato e impedimento a ciascuno dei due soldati di portare avanti il suo lavoro. Quattro giorni prima il filmato dell’accaduto era stato postato su Facebook dalla madre, Nariman Tamimi, a sua volta rilasciata.
Dopo avervi raccontato le storie di chi, nei primi sei mesi di quest'anno, è riuscito a ritrovare la libertà, o dei piccoli e grandi obiettivi raggiunti grazie a una vostra azione, vogliamo mostrarvi cos'altro è successo nel 2018.