I prigionieri dimenticati a rischio ai tempi del Covid-19

21 Marzo 2020

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La pandemia Covid-19 è un moltiplicatore di ingiustizie. Lo dimostra la condizione di alcuni prigionieri di coscienza per cui ci battiamo e la cui vita oggi è ancora più a rischio.

Oggi, ancora di più, sono prigionieri dimenticati, sono vulnerabili e devono essere protetti.

Difensori dei diritti umani in carcere in Iran

In Iran l’epidemia è fuori controllo e ha messo in crisi il già fragile sistema sanitario. Nelle carceri iraniane il rischio di contagio è così elevato che stiamo assistendo ai primi casi di scarcerazione di detenuti politici. Ma, nonostante questi provvedimenti, la vita di tanti prigionieri di coscienza è in pericolo.

 

Processi sospesi, in attesa di giudizio

Un’altra conseguenza del diffondersi dell’epidemia Covid-19 è stata il rinvio o la sospensione di numerosi processi. Tra questi, quelli in corso ai danni di Patrick George Zaki in Egitto fissato per il 30 marzo e di Loujain in Arabia Saudita che resta in carcere fino a data da destinarsi in attesa di giudizio.

In attesa di giudizio anche 11 attivisti per i diritti umani in Turchia che rischiano fino a 15 anni di carcere solo per aver svolto il loro lavoro. Gli 11 attivisti, tra cui l’ex presidente, l’ex direttrice e molti esponenti di Amnesty Turchia, nonché sostenitori dei diritti delle donne e della parità, sono oggi in attesa dell’udienza finale del loro processo. Alcuni di loro hanno già passato in carcere un periodo di detenzione preventiva. Oggi non sono detenuti, ma attendono il giudizio del tribunale turco in merito ad assurde accuse di “terrorismo”.

Al danno di una condanna ingiusta si aggiunge la beffa di un’attesa senza fine.

Rischio contagio nelle carceri in Gran Bretagna: Julian Assange a rischio

Alla luce dell’attuale crisi sanitaria, le autorità del Regno Unito dovrebbero prendere urgentemente in considerazione il rilascio dei detenuti che corrono maggiori rischi di contrarre il virus. Secondo i suoi avvocati, Julian Assange è vulnerabile rispetto al Covid-19 e dev’essere oggetto di un esame rigoroso.

Il prigioniero dimenticato ai tempi del Covid-19

In giorni resi così incerti dalla pandemia Covid-19, il concetto di “prigionieri dimenticati” che dal 1961 ispira le nostre azioni e le nostre battaglie è più attuale che mai.

L’articolo che Peter Benenson pubblicò nel 1961 sul quotidiano inglese The Observer ricordava la necessità di agire in difesa di quelle persone ingiustamente in carcere per il loro attivismo in difesa dei diritti umani.

Oggi migliaia di prigionieri di coscienza sono più a rischio che mai e il nostro compito continua ad essere quello di sempre: difenderli e lottare al loro fianco per un mondo più giusto.