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La 93ª Adunata dell’Associazione Nazionale Alpini, conclusasi a Rimini nei giorni scorsi è stata un appuntamento importante, dopo due anni di interruzione forzata. Sfortunatamente anche quest’anno, come nelle edizioni precedenti, si sono verificati episodi gravissimi di sessismo che hanno travolto il territorio e i cittadini che l’hanno ospitata.
Stando alle segnalazioni pervenute a diverse associazioni che si occupano della difesa dei diritti di genere, come Non Una di Meno Rimini e Pride Off Rimini, diverse donne sono state molestate nella città romagnola. In tre giorni sono state raccolte più di 150 testimonianze di atteggiamenti sessisti, molestie, violenze di genere, discriminazioni omolesbobitransfobiche, senza considerare comportamenti razzisti ed inneggianti al fascismo.
“[…] Oggi ero nel centro di Rimini era pieno zeppo di alpini ubriachi. Ero con una mia amica abbiamo entrambe quattordici anni… eravamo anche vestite normalmente e un alpino mi ha tirato uno schiaffo fortissimo sul sedere e si sono messi a ridere. Sono traumatizzata e mi sono messa a piangere” racconta una delle tante ragazze giovanissime che hanno riportato la loro testimonianza.
“Faccio la cameriera e tra ieri e oggi è stato surreale il livello di molestie che ho dovuto sopportare. Gente che allunga le mani, cerca di darti baci sulla guancia dopo averti tolto con la forza la mascherina, continui apprezzamenti che passano dal “sei bella” a chiederti che intimo indossi, se lo indossi”, racconta una cameriera di un bar in centro a Rimini.
Alcune donne hanno riportato di aver avuto difficoltà a rientrare in casa: “Ieri sera mentre andavo in bici mi hanno fermata cercando di farmi entrare in un capannone, io sono scappata pedalando più velocemente possibile”.
Altre ragazze raccontano di essere state bloccate da gruppi di alpini sulla pista ciclabile tra fischi, catcalling e allusioni a sfondo sessuale; altre donne riferiscono ancora di aver subito catcalling mentre si trovavano in casa, affacciate alla finestra.
Amnesty International lavora da sempre per il rispetto dei diritti delle donne e condanna ogni forma di discriminazione e violenza.
Nel condannare ogni forma di violenza avvenuta in occasione dell’Adunata degli Alpini, Amnesty International Emilia Romagna chiede che alle autorità militari, civili e all’Associazione nazionale alpini di prendere immediatamente provvedimenti nei confronti di coloro che si sono macchiati di un comportamento tanto indegno quanto intollerabile. È necessario un impegno coordinato tra società civile e autorità per sradicare la cultura sessista che permea il nostro tessuto sociale, cultura che si può contrastare solo con campagne di sensibilizzazione ed educazione. Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone – incluse le nostre attiviste del gruppo di Rimini – che hanno subito molestie durante il raduno.