Afghanistan, ennesimo attacco mortale contro la libertà d’informazione

21 Gennaio 2016

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Amnesty International ha condannato duramente l’attacco suicida di Kabul del 20 gennaio contro lo staff di Tolo TV, in cui sono morte sette persone e ne sono rimaste ferite altre 27.

Un attentatore alla guida di un furgone carico di esplosivo si è lanciato contro un bus-navetta della società di una società di produzione di Moby Group, il principale gruppo televisivo dell’Afghanistan e proprietario di Tolo TV.

L’attacco è stato rivendicato dai talebani, che in una dichiarazione hanno affermato di aver ‘mantenuto la promessa’ di colpire Tolo TV, poiché le persone che vi lavorano sono ‘elementi anti-jihad e anti-Islam addestrati da servizi segreti di altri paesi e al servizio degli americani da molti anni’.

Nell’ottobre 2015 i talebani avevano rivolto minacce a Tolo Tv e a un’altra emittente, 1 TV: ‘Tutti i giornalisti e i collaboratori di questi canali saranno considerati persone nemiche e tutte le loro sedi e gli inviati saranno ritenuti obiettivi militari che saranno direttamente eliminati’.

Secondo Nai, un osservatorio sulla libertà di stampa in Afghanistan, nel 2015 vi sono stati 73 attacchi contro i giornalisti e altri operatori dei media. Non solo da parte dei talebani: in realtà, la maggior parte di essi è stata portata da attori statali.

I giornalisti afgani che si occupano di terrorismo, corruzione, diritti delle donne e altre questioni di grande interesse pubblico subiscono costantemente intimidazioni, minacce e attacchi.