Afghanistan, il Mullah Omar chiede di ridurre le vittime civili. Ipocrita!

9 Novembre 2011

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In un messaggio diffuso in occasione della festa religiosa di Eid, il leader talebano Mullah Omar ha diffuso un elenco di provvedimenti che i suoi comandanti dovrebbero intraprendere per ridurre il numero delle vittime civili in Afghanistan, tra cui cessare di minacciare la popolazione civile, riferire ai superiori le perdite civili, indagare sulle violazioni e punire i responsabili.

Si tratta, per Amnesty International, più di propaganda che di reale preoccupazione per i civili afgani.

Nel suo messaggio, il Mullah Omar ha infatti lasciato intendere che la maggior parte delle perdite civili sarebbe avvenuta in scontri a fuoco tra i talebani e le forze internazionali e che la maggior parte delle perdite potrebbe essere evitata se la popolazione civile evitasse contatti con le truppe straniere.

Nessun accenno è stato fatto, invece, agli attacchi talebani diretti contro la popolazione civile o agli attacchi indiscriminati che hanno mietuto numerose vittime tra i civili, né il Mullah Omar ha ordinato ai suoi comandanti di porre fine agli omicidi mirati, agli attacchi suicidi o all’impiego di ordigni esplosivi nei centri abitati.

Secondo le Nazioni Unite, l’80 per cento delle morti tra la popolazione afgana è causata dai talebani e da altri gruppi armati. Le vittime provocate dagli attacchi della Nato sono diminuite, anche se i bombardamenti aerei, specialmente coi droni, hanno provocato forte risentimento nella popolazione.

Amnesty International ha denunciato le tattiche dei talebani e degli altri gruppi armati afgani, che si nascondono regolarmente dietro la popolazione civile, mettendola deliberatamente a rischio; così come l’escalation di attacchi contro affollati centri abitati, scuole, ospedali e moschee. A maggio i talebani hanno assassinato la preside di una scuola femminile e un altro gruppo armato ha ucciso una parlamentare. Amnesty International ha anche appreso che i talebani e altri gruppi armati userebbero sempre di più i bambini per i combattimenti e persino per compiere attacchi suicidi. Infine, i gruppi armati hanno aumentato l’impiego di ordigni.

L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto alla Corte penale internazionale di avviare un’indagine sul conflitto in Afghanistan.