Bhopal, la Dow Chemical non risponde alla convocazione di un tribunale indiano

12 Novembre 2014

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La Dow Chemical ha rifiutato di rispondere alla convocazione di un tribunale indiano in relazione al disastro del 1984 di Bhopal.
Nel 2011, Dow ha acquisito la Union Carbide Corporation (Ucc), la multinazionale con sede negli Usa che era il socio di maggioranza della compagnia che gestiva l’impianto di Bhopal all’epoca della fuoriuscita di sostanze velenose.  L’Ucc aveva sempre evitato di comparire di fronte alla giustizia penale indiana.

Altrettanto ha fatto negli ultimi 13 anni Dow. In una lettera inviata ad Amnesty International nel corso di quest’anno, un funzionario dell’azienda ha scritto che i tentativi di coinvolgere Dow nei procedimenti in corso presso i tribunali indiani erano ‘privi di merito’.

La convocazione di Dow, la terza a partire dal 4 agosto 2014, rende chiaro che – in quanto unica proprietaria dell’Ucc –  Dow ha la responsabilità di assicurare che l’Ucc risponda alle accuse. La nuova udienza si terrà il 14 marzo 2015 e verrà notificata a Dow il 22 novembre.

Amnesty International ha chiesto ai governi di India e Stati Uniti d’America di impegnarsi di più per assicurare che Dow risponda alle ordinanze dei tribunali indiani.

Quest’anno ricorre il 30esimo anniversario del disastro di Bhopal. La fuoriuscita di gas tossici, alla quale furono esposte oltre 570.00 persone, causò almeno 22.000 morti.
Un numero ancora maggiore di persone è alle prese con malattie croniche e debilitanti. L’inquinamento ha contaminato le fonti d’acqua e il sito abbandonato costituisce ancora una minaccia per la salute delle comunità locali.