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Mao Hengfeng, attivista per i diritti sessuali e riproduttivi e promotrice di campagne contro gli sgomberi forzati, è stata condannata il 6 novembre a un anno di mezzo di ‘rieducazione attraverso il lavoro’ per ‘disturbo alla quiete sociale’. Ha 60 giorni di tempo per presentare appello contro la sentenza. Per Amnesty International è una prigioniera di coscienza, che dev’essere rilasciata immediatamente.
Era stata arrestata il 30 settembre a Pechino, dove era arrivata per prendere parte alla commemorazione di un attivista scomparso, Tweng Jingdi.
Dal 2004, Mao Hengfeng è stata arrestata e torturata numerose volte a causa del suo lavoro in favore dei diritti umani. Il penultimo atto della persecuzione giudiziaria nei suoi confronti risaliva al 2010, quando era stata condannata a 18 mesi di ‘rieducazione attraverso il lavoro’.