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Il governo cinese deve ritirare tutte le accuse contro ognuna delle cinque attiviste rilasciate su cauzione nel tardo lunedì, ha riportato oggi Amnesty International. Wei Tingting, Wang Man, Wu Rongrong, Li Tingting e Zheng Churan, cinque attiviste arrestate il 7 marzo 2015 per aver cercato lanciare una campagna contro gli abusi sessuali in occasione della Giornata internazionale della donna, sono state rilasciate su cauzione il 13 aprile.
‘La decisione di rilasciare le cinque attiviste è una svolta incoraggiante ma non basta: ora le autorità devono terminare il lavoro e ritirare tutte le accuse e le restrizioni nei loro confronti‘ – ha detto William Nee, ricercatore per la Cina di Amnesty International.
Le cinque giovani attiviste fanno parte del Gruppo d’azione per i diritti delle donne in Cina. Alla vigilia dell’8 marzo, avevano prodotto adesivi con le scritte ‘Basta abusi sessuali, lasciateci vivere in pace!‘ e ‘Coraggio polizia, arresta chi commette abusi sessuali!‘, per distribuirli in occasione della Giornata internazionale della donna. Agenti di polizia le avevano fermate con l’accusa di ‘fomentare dispute e causare scompiglio’, che prevede fino a cinque anni di carcere. Gli agenti avevano poi raccomandato al pubblico ministero di cambiare l’accusa in ‘disturbo dell’ordine pubblico in un luogo pubblico’, potenzialmente meno grave.
Secondo il diritto cinese, le accuse per gli imputati rilasciati su cauzione in attesa del processo possano essere ritirate in assenza di ulteriori violazioni della legge, ma spesso gli imputati sono tenuti sotto sorveglianza dalla polizia.
‘Le promotrici della campagna sui diritti delle donne dovrebbero essere libere di sostenere la causa dei diritti umani senza intimidazioni o minacce di arresto. Ma ancora oggi chi difende i diritti umani in Cina viene sistematicamente tenuto sotto osservazione, perseguitato e represso‘ – ha concluso Nee.