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Amnesty International ha chiesto al governo cubano di rilasciare immediatamente tutti i prigionieri di coscienza, dopo che le autorità hanno annunciato, mercoledì 7 luglio, che ne sarebbero stati rilasciati 52.
Secondo quanto riferito dalla Chiesa, cinque dei 52 saranno rimessi in libertà presto e i restanti nell’arco di tre o quattro mesi.
Amnesty International ha accolto con favore l’impegno di rilasciare i prigionieri ma ritiene che non vi siano ragioni per cui non tutti i 53 prigionieri di coscienza, in carcere a Cuba dal 2003 solo per aver espresso pacificamente le loro opinioni politiche, debbano essere rilasciati.
Uno dei prigionieri, che non risulterebbe compreso nel piano di rilasci, è l’avvocato Rolando Jiménez Posada, che sta scontando 12 anni di carcere dopo essere stato condannato per ‘mancato rispetto dell’autorità e diffusione di segreti della polizia di sicurezza statale’. È stato arrestato dopo aver manifestato pacificamente in supporto dei prigionieri politici.
Amnesty International chiede che tutti i prigionieri di coscienza sia rilasciati immediatamente e senza alcuna condizione. Se fosse confermato quanto dichiarato dal ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, secondo il quale i 52 prigionieri e le loro famiglie potrebbero risiedere in Spagna, si tratterebbe di un ulteriore tentativo da parte delle autorità cubane di sopprimere la libertà d’espressione sull’isola, costringendo all’esilio le persone in questione.