Cuba, dirigente dell’opposizione trascorrerà quattro anni e mezzo agli arresti domiciliari

6 Aprile 2020

Tempo di lettura stimato: 3'

Cuba, dirigente dell’opposizione trascorrerà quattro anni e mezzo agli arresti domiciliari

Il 3 aprile José Daniel Ferrer García, leader dell’Unione patriottica di Cuba, la principale formazione di opposizione, è stato condannato a quattro anni e mezzo, che trascorrerà agli arresti domiciliari, per i reati di “lesioni” e “privazione della libertà”.

Sebbene la notizia che trascorrerà la condanna a casa, invece di rimanere in carcere a rischiare di essere contagiato dal Covid-19, sia confortante, resta il fatto che José Daniel Ferrer García non avrebbe mai dovuto essere arrestato e che la sentenza è vergognosa. Le autorità cubane hanno fatto capire ancora una volta che non tollerano le voci critiche e hanno mostrato di nuovo il loro disprezzo per la libertà d’espressione e il diritto a un processo equo”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.

Di fronte al pericolo della diffusione della pandemia nelle prigioni cubane, sollecitiamo il rilascio di tutti i prigionieri di coscienza, tra cui il giornalista indipendente Roberto Quiñones Haces e cinque membri dell’Unione patriottica di Cuba, attualmente in carcere solo per aver espresso pacificamente le loro opinioni”, ha concluso Guevara-Rosas.

Ulteriori informazioni

José Daniel Ferrer García aveva fatto parte dei 75 dissidenti arrestati nel 2003 nel corso della cosiddetta “primavera nera” ed era stato condannato a 25 anni di carcere. Posto in libertà condizionata nel 2011, da allora era stato fermato più di 100 volte fino all’ultimo arresto, avvenuto nell’ottobre 2019.

Durante il periodo di detenzione che ha preceduto il processo, ha denunciato di essere stato sottoposto a maltrattamenti e torture.

Le autorità di Cuba hanno impedito alla stampa e ai rappresentanti dell’Unione europea e di Amnesty International di assistere al processo.