Diritti umani e presenza di rappresentanti del Governo egiziano e libico presso l’OMC Med Energy Conference and Exhibition

27 Settembre 2021

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In vista del forum Med Energy Conference and Exhibition, che inizierà domani 28 settembre a Ravenna e che ospiterà le principali aziende del settore energetico, compresi i due ministri del petrolio di Egitto e Libia, Amnesty International Italia ha inviato una lettera al sindaco di Ravenna chiedendo di richiamare tali paesi al rispetto dei diritti umani, ad oggi sistematicamente violati.

 


Gentile Sindaco,
Spero che questa mia la trovi bene. Le scrivo a nome di Amnesty International Italia per sollevare le nostre forti preoccupazioni in merito al rispetto dei diritti umani in Egitto e Libia, in occasione dell’OMC che ospiterà, tra gli altri, i Ministri del Petrolio egiziano e libico.

Amnesty International documenta da anni gli abusi perpetrati dalle autorità egiziane per punire qualsiasi forma di dissenso, reale o percepito, e per reprimere duramente l’esercizio dei diritti alla libertà di riunione pacifica,  d’espressione e associazione. Il governo ha fatto un giro di vite sull’informazione non allineata con la narrativa ufficiale sul Covid-19 e detenuto operatori sanitari che avevano sollevato preoccupazioni in materia di sicurezza, continuando inoltre a limitare severamente la libertà d’associazione delle organizzazioni per i diritti umani e dei partiti politici.

Le forze di sicurezza fanno ricorso all’uso illegale della forza per disperdere le rare proteste e detengono arbitrariamente centinaia di manifestanti e passanti, in attesa d’indagini per “terrorismo” e altre accuse legate alle proteste. Migliaia di persone sono rimaste in detenzione cautelare prolungata, compresi difensori dei diritti umani, giornalisti, politici, avvocati e influencer di social network. Le condizioni di detenzione sono crudeli e  disumane e i prigionieri sono stati privati di cure mediche adeguate, una situazione che ha portato o contribuito ad almeno 35 decessi in carcere o poco dopo il rilascio.

Le garanzie di equità processuale vengono regolarmente violate. Sono state emesse nuove condanne a morte e ci sono state esecuzioni. Le donne sono perseguite penalmente per reati contrari alla “morale”, per il modo in cui vestono, agiscono o guadagnano denaro online. Decine di lavoratori sono stati arrestate arbitrariamente e perseguiti per l’esercizio del diritto di sciopero.

In un rapporto diffuso a luglio 2020, Amnesty International ha rivelato nuove prove di orribili violazioni dei diritti umani anche in Libia, dove uomini, donne e bambini vengono sistematicamente intercettati nel mar Mediterraneo e riportati nei centri di detenzione. Il rapporto mette in luce le terribili conseguenze della cooperazione in corso tra l’Europa e la Libia in tema d’immigrazione e controllo delle frontiere e dimostra che le violazioni dei diritti umani  dei migranti e dei rifugiati, in corso da un decennio, sono proseguite incontrastate nel primo semestre del 2021 nonostante l’asserito impegno ad affrontarle da parte della comunità europea.

Per tali ragioni, le chiediamo, nel giorno della nuova udienza del processo nei confronti di Patrick Zaki che avrà luogo il prossimo 28 settembre, giorno di apertura dell’OMC, di richiamare tali paesi al rispetto dei diritti umani, ad oggi sistematicamente violati.

Certi del suo impegno, la ringraziamo per l’attenzione che vorrà rivolgere alla nostra richiesta.
Cordiali saluti,
Emanuele Russo
Presidente di Amnesty International Italia