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Amnesty International si è detta preoccupata per la sorte di Hassan Mohammed Hassan al-Hammadi, un ex insegnante di 52 anni di cui si sono perse le tracce dopo che venerdì 4 febbraio è stato portato via dalla sua abitazione di Khor Fakkan, nell’Emirato di Sharjah, da agenti dell’Amn al-Dawla, le forze di sicurezza. L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato le autorità degli Emirati arabi uniti a fornire informazioni sul suo status legale e sul luogo di detenzione.
Da allora, Hassan al-Hammadi sarebbe detenuto in incommunicado, in un luogo sconosciuto e senza contatti coi propri familiari, con l’accusa di ‘disturbo all’ordine pubblico’. Il giorno dell’arresto, aveva espresso in pubblico la sua solidarietà per le manifestazioni in corso in Tunisia ed Egitto.
Impiegato per 25 anni presso il ministero dell’Educazione e poi trasferito al ministero della Giustizia, così come decine di altri funzionari sospettati di avere idee islamiste Hassan al-Hammadi fa parte del direttivo dell’Associazione degli insegnanti degli Emirati arabi uniti. Il 31 dicembre 2008 aveva trascorso 24 ore agli arresti per aver manifestato in favore della popolazione di Gaza, all’epoca sotto attacco militare israeliano.
L’Amn al-Dawla è tristemente nper i metodi di tortura impiegati nei confronti dei detenuti, tra cui le sospensioni per i polsi, le bastonate sulle piante dei piedi, le scariche elettriche e la prolungata privazione del sonno. Ciò nonostante, le inchieste nei confronti dei suoi agenti sono rare se non assenti.
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