Francia, violazioni dei diritti umani da parte della polizia durante il “lockdown”

8 Maggio 2020

Martin Barzilai

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Amnesty International Francia ha convalidato 15 video che testimoniano l’uso illegittimo della forza e\o atteggiamenti discriminatori da parte delle forze di polizia in 14 città della Francia durante il periodo di lockdown, dal 18 marzo alla notte tra il 24 e il 25 aprile.

Il lavoro di ricerca è stato realizzato con la piattaforma di Amnesty International “Evidence Lab“, che ha consentito di svolgere inchieste dettagliate attraverso risorse di libero accesso.

Si tratta, sottolinea Amnesty International Francia, di una lista non esaustiva di casi di controlli e di interrogatori in cui è stato fatto uso eccessivo della forza e\o di un linguaggio discriminatorio.

In sette dei video esaminati, uno o più agenti picchiano le persone, sottoposte a controllo o arrestate, con calci, pugni o percuotendole servendosi di un oggetto.

Ad esempio a Tolosa, nella notte tra il 24 e il 25 aprile, un uomo è stato picchiato a più riprese sulla testa e sulla nuca, con l’aiuto di una museruola, nonostante non avesse nessun atteggiamento aggressivo e fosse bloccato al suolo.

In diversi casi, sembra che si faccia riferimento al contesto precedente all’interrogatorio filmato per giustificare i colpi inferti. Ma questo operato non può essere in alcun modo considerato legittimo.

In due video esaminati, la polizia avrebbe fatto ricorso alla pistola taser. Uno mostra l’arresto di un uomo, a Villeneuve Saint Georges, fermato mentre era andato a riparare la macchina il 7 aprile. Il referto medico riscontra colpi e ferite volontarie e “lesioni all’arto inferiore sinistro compatibili con lesioni da taser“. È stato colpito con la taser a più riprese, a contatto diretto, mentre era bloccato al suolo da alcuni agenti.

In diversi casi, le persone interrogate sono bloccate a terra; almeno cinque sono a pancia in giù, per un tempo più o meno lungo e con maggiore o minore pressione. Inoltre, a Tolosa, un uomo interrogato nella notte tra il 24 e il 25 aprile è stato bloccato a terra e ammanettato con le braccia dietro la schiena. Negli ultimi 30 secondi di video l’uomo è bloccato a pancia in giù, ammanettato dietro la schiena, mentre un poliziotto gli preme contro la schiena con un ginocchio per bloccarlo. Non si sa per quanto tempo sia stato costretto in questa posizione.

Un altro video tra quelli analizzati mostra l’arresto del giornalista Taha Bouhafs, il 19 aprile a Villeneuve-la-Garenne, mentre seguiva insieme ad altri colleghi gli episodi di scontri tra forze di polizia e giovani residenti. Nelle immagini si vede il giornalista ammanettato bruscamente da due agenti, nonostante il suo comportamento non sia minaccioso.