Grecia: giustizia per le vittime di Alba Dorata

5 Ottobre 2020

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In attesa della sentenza di mercoledì nel procedimento nei confronti di leader e membri di Alba dorata, chiediamo che le vittime di crimini di odio e attacchi discriminatori in Grecia devono avere accesso concreto e reale a giustizia e riparazione.

A sette anni dall’uccisione del cantante antifascista Pavlos Fyssas a Keratsini e dopo cinque anni e mezzo dall’inizio del processo contro Alba dorata, una Corte d’appello di tre membri dovrà pronunciare il verdetto il 7 ottobre.

Inoltre, i giudici si pronunceranno anche su tre reati singoli: l’omicidio di Pavlos Fyssas ad opera di una squadra di assalto di Alba dorata nella zona di Keratsini il 18 settembre 2013, il tentato omicidio di un pescatore egiziano, Abouzid Embarak, il 12 giugno 2012 e il tentato omicidio di membri del partito comunista greco e del sindacato PAME, il 12 settembre 2013.

La sentenza è attesa dalle vittime, dai sopravvissuti e dai loro familiari, sempre presenti durante le udienze, spesso traumatizzanti, del lungo processo.

Il processo di Alba dorata ha rappresentato un serio banco di prova per il sistema giudiziario penale greco e per la sua capacità di affrontare la minaccia costituita da un gruppo che ha utilizzato e sostenuto violenza e discriminazioni“, ha dichiarato in una nota ufficiale Nils Muižnieks, direttore di Amnesty International per l’Europa.

A più di cinque anni dall’inizio del processo ad Alba dorata contro imputati accusati di essere a capo e aver preso parte a un’organizzazione criminale, dell’uccisione del cantante rap antifascista Pavlos Fyssas e di violenti attacchi contro rifugiati, migranti, sindacalisti e difensori dei diritti umani, la pronuncia della sentenza da parte da un tribunale di Atene è in programma per il 7 ottobre.

Le accuse nei confronti di leader e militanti di Alba dorata, tra cui l’uccisione di Pavlos Fyssas, mette in luce una frattura che esiste non solo in Grecia ma anche dentro e fuori l’Europa. Questa sentenza, e il relativo processo simbolo a un partito di estrema destra aggressivo nei confronti di migranti e diritti umani, avrà effetti che si ripercuoteranno ben oltre i confini della Grecia“, ha aggiunto Muižnieks.

Diciotto ex membri del parlamento e due attuali militanti di Alba dorata sono accusati di essere a capo di un’organizzazione criminale, i cui membri hanno commesso una serie di crimini violenti tra i quali figurano attacchi nei confronti di rifugiati e l’omicidio di Pavlos Fyssas.

Quarantacinque militanti di Alba dorata sono accusati di aver preso parte a un’organizzazione criminale e aver partecipato ad altri reati penali. Altri tre sono accusati di reati minori connessi a falsa testimonianza e possesso di armi da fuoco.

Vittime, sopravvissuti e loro familiari aspettano da tempo questa sentenza“, ha proseguito Nils Muižnieks.

Far sapere in maniera chiara ed inequivocabile attraverso questo procedimento simbolo che i crimini d’odio non saranno più tollerati può avere, inoltre, importanti conseguenze sul dissuadere la violenza razzista in futuro“, ha concluso Muižnieks.