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Il pomeriggio del 18 ottobre José Angel Flores, 64 anni, presidente del Movimento unito dei contadini, è stato ucciso da uomini non identificati nella provincia di Colón. Un altro leader comunitario, Silmer Dionisio George, rimasto gravemente ferito nell’attentato, è morto poche ore dopo il ricovero in ospedale.
Da anni, Flores denunciava le minacce ricevute. Nel 2014, la Commissione interamericana dei diritti umani aveva sollecitato il governo onduregno a fornirgli protezione.
Questo ennesimo attacco mortale contro gli attivisti per la terra, a sette mesi di distanza dall’omicidio di Berta Cáceres conferma che l’Honduras è una ‘zona vietata’ per chi difende l’ambiente.
La mancanza di indagini approfondite sugli attacchi e sulle minacce e l’assenza di misure di protezione efficaci da parte delle autorità lasciano gli attivisti per la terra indifesi e alimentano il clima di violenza.
Una settimana prima, il presidente onduregno Juan Orlando Hernández aveva rifiutato d’incontrare il segretario generale di Amnesty International, Salil Shetty.