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Il 16 ottobre il governo del Qatar ha nuovamente annunciato che, attraverso una riforma legislativa, il sistema denominato “kafala” che vincola completamente un lavoratore al suo datore di lavoro verrà abolito.
“Sono anni che chiediamo l’abolizione di questo sistema che è fonte di violazioni dei diritti umani. Vedremo se le misure annunciate consentiranno finalmente ai lavoratori in Qatar di cambiare lavoro o tornare a casa come e quando desidereranno farlo“, ha commentato Stephen Cockburn, vicedirettore del programma Temi globali di Amnesty International.
“In passato, annunci del genere non hanno posto fine allo sfruttamento e alla violenza nei confronti dei lavoratori. Vedremo se questa volta le autorità del Qatar faranno sul serio“, ha concluso Cockburn.
Il Qatar ospita circa due milioni di lavoratori migranti. Il mese scorso Amnesty International ha pubblicato un rapporto sulle centinaia di lavoratori che hanno atteso invano o ancora attendono di ricevere i salari dovuti.