Spagna: imprigionare il rapper Pablo Hasél sarà “ingiusto e sproporzionato”

12 Febbraio 2021

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A poche ore dalle 20, la scadenza comunicata al rapper spagnolo Pablo Hasél affinché si consegni per iniziare a scontare la sua condanna a nove mesi più sei anni d’interdizione dall’impiego pubblico per il reato di “glorificazione del terrorismo”, Amnesty International Spagna ha dichiarato che nessuno dovrebbe essere sottoposto a procedimento penale solo per aver espresso sui social o per aver cantato qualcosa che può risultare scandaloso o sgradevole.

Le espressioni che non incitano chiaramente e direttamente alla violenza non devono essere criminalizzate”, ha dichiarato Esteban Beltrán, direttore generale di Amnesty International Spagna.

L’imprigionamento di Pablo Hasél rappresenta un’eccessiva e sproporzionata limitazione alla sua libertà d’espressione artistica. Oltretutto, non è il solo a subire le conseguenze di leggi ingiuste: molti altri artisti, giornalisti e attivisti sono stati condannati a pagare multe o all’interdizione dall’impiego pubblico per lunghi periodi di tempo”, ha aggiunto Beltrán.

Se il codice penale non sarà emendato, in Spagna la libertà d’espressione continuerà a essere ridotta al silenzio, l’arte rimarrà limitata e si ricorrerà all’autocensura per paura della repressione”, ha concluso Beltrán.

Pablo Hasél è stato anche condannato a pagare una multa di 30.000 euro per insulto alla Corona e alle istituzioni dello stato.

Questa mattina ha annunciato di non aver intenzione di consegnarsi. “Dovranno venire a sequestrarmi”, ha dichiarato.