India: Amnesty International chiede un’indagine imparziale sullo stupro di gruppo e l’uccisione di due ragazze dalit e la fine dell’impunità per le violenze contro i dalit

30 Maggio 2014

Tempo di lettura stimato: 4'

Amnesty International India ha dichiarato oggi che lo stupro di gruppo e l’uccisione di due ragazze dalit a Badaun, nello stato di Uttar Pradesh, è un macabro segnale della violenza che le donne e le ragazze dalit subiscono in tutto il paese.

Le due ragazze, di 14 e 16 anni, erano scomparse la notte del 27 maggio, dopo che erano uscite di casa per andare a fare i loro bisogni in un campo, non potendo avere altro accesso a una toilette. Il padre di una di loro aveva sollecitato la polizia locale a rintracciarle, ma l’agente di turno aveva rifiutato di registrare la denuncia e, anzi, aveva preso l’uomo a schiaffi. La mattina dopo, le due ragazze erano state trovate impiccate a un albero. Secondo l’autopsia, erano state vittime di uno stupro di gruppo e poi strangolate. La polizia ha arrestato due uomini appartenenti a una casta superiore, sospettati di aver preso parte allo stupro di gruppo e al duplice omicidio, ed è alla ricerca di ulteriori sospetti. Un agente di polizia è stato sospeso per inosservanza del dovere e un altro è stato arrestato.

Nonostante l’esistenza di garanzie a livello costituzionale e di leggi speciali, in tutta l’India i dalit, soprattutto le donne, sono sottoposti a molteplici livelli di discriminazione e violenza‘ – ha dichiarato Divya Iyer di Amnesty International India. ‘Gli appartenenti alle caste superiori usano la violenza sessuale contro le donne e le ragazze dalit come strumento politico per punirle, umiliarle e riaffermare il loro potere‘.

Spesso, i reati contro i dalit non sono adeguatamente registrati né indagati, le condanne sono scarse e si registra un forte arretrato di segnalazioni. La polizia collude coi criminali appartenenti alle caste superiori non registrando le denunce né indagando. La mancanza di servizi igienico-sanitari in tutta l’India costituisce una grave minaccia per l’incolumità delle donne e delle ragazze, che sono obbligate a defecare all’aperto: una pratica (che riguarda oltre 600milioni di persone, la metà della popolazione dell’India) che le rende particolarmente esposte alla violenza.

L’India è obbligata, ai sensi del diritto internazionale, a prendere misure efficaci e adeguate per prevenire e punire tutte le forme diviolenza sessuale e violenza di genere. Le autorità dell’Uttar Pradesh devonogarantire indagini imparziali sullo stupro di gruppo e l’uccisione delle due ragazze dalit e portare rapidamente i responsabili di fronte alla giustizia, compresi eventuali funzionari di polizia che abbiano rifiutato di registrare denunce e svolgere indagini.

‘Il nuovo governo indiano deve adottare provvedimenti immediati e di ampia portata per proteggere i diritti all’incolumità e alla dignità delle donne dalit e porre fine all’impunità per i reati commessi nei loro confronti‘ – ha concluso Iyer.

FINE DEL COMUNICATO                      Roma, 30 maggio 2014

Per interviste:Amnesty International Italia – Ufficio Stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it