Iran, Ameneh Bahrami perdona l’uomo che l’aveva accecata

1 Agosto 2011

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Ameneh Bahrami, la donna iraniana accecata con l’acido sette anni fa dal suo spasimante, Majid Movahedi, ha perdonato, in cambio di un risarcimento, l’aggressore che era stato condannato alla stessa pena, secondo un principio di retribuzione.

‘Majid Movahedi ha commesso un’azione orrenda, che ha rovinato la vita di Ameneh Bahrami. Lo stato iraniano ha il dovere di portarlo di fronte alla giustizia e di assicurare che Ameneh Bahrami riceva un risarcimento. Tuttavia, l’accecamento premeditato del suo aggressore, ad opera di un medico, sarebbe stata una pena crudele, disumana e degradante, in altre parole tortura, come tale proibita dal diritto internazionale’ – ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui.  ‘È urgente che il parlamento iraniano modifichi il codice penale per assicurare che coloro che causano intenzionalmente gravi danni, come gli attacchi con l’acido, ricevano una sanzione adeguata, che però non arrivi mai a costituire una forma di tortura’.

Amnesty International ha inoltre sollecitato la polizia iraniana a prendere seriamente in considerazione le denunce di molestie e violenza da parte delle donne e a rivedere le procedure vigenti in modo che le donne che temono di andare incontro a violenza domestica o ad altre forme di violenza ricevano adeguata protezione.