Iran: rilasciare pastore accusato di ‘apostasia’!

3 Ottobre 2011

Tempo di lettura stimato: 3'

Amnesty International ha chiesto alle autorità iraniane di rilasciare un pastore cristiano, che rischia di essere messo a morte per ‘apostasia’.

Yousef Nadarkhani, il cui processo si è concluso ieri, si è rifiutato di rinunciare al suo credo e rischia una condanna a morte, nonostante l”apostasia’ non sia un reato per la legge iraniana.

Mohammad Ali Dadkhah, il suo avvocato, ha detto ad Amnesty International che attende il verdetto entro una settimana.  Nadarkhani dovrebbe avere il diritto di appellarsi alla Corte suprema contro ogni processo e condanna.

‘È scioccante che le autorità iraniane prendano in considerazione la possibilità di uccidere un uomo solo perché ha esercitato il suo diritto a scegliere una religione che non sia l’islam’ – ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

La Corte suprema dell’Iran, in una sua prima pronuncia sul caso, ha detto che l’editto religioso (fatwa) potrebbe essere usato come base per una condanna, nonostante il fatto che la legge iraniana nulla disponga sull’ ‘apostasia’.

‘Yousef Nadarkhani è trattenuto solo a causa del suo credo religioso.  È un prigioniero di coscienza e deve essere rilasciato immediatamente e incondizionatamente’ – ha proseguito Hassiba Hadj Sahraoui.

Naderkhani, nato da genitori musulmani a Rasht  e convertitosi al cristianesimo a 19 anni, è stato arrestato il 13 ottobre 2009. L’arresto sarebbe  collegato alle sue proteste perché il figlio era stato obbligato a seguire lezioni di Islam a scuola.

‘Yousef Nadarkhani  è uno dei tanti avvocati, studenti, attivisti per i diritti umani, manifestanti, altri dissidenti e membri di comunità religiose o etniche che sono perseguitati dalle autorità iraniane per aver espresso opinioni o un credo  non è in linea con il punto  di vista ufficiale’ – ha concluso Sahraoui.

Per maggiori informazioni leggi ‘Iranian Christian pastor accused of ‘apostasy’ must be released’

(29 settembre 2011) Iran, attivista per i diritti umani condannata a 11 anni

Difendi i diritti umani in Iran: iscriviti alla Rete!