Iraq: gli attentati suicidi contro i civili sono crimini contro l’umanità

7 Ottobre 2013

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Amnesty International ha condannato l’ondata di attentati suicidi contro studenti e pellegrini sciiti in Iraq.
Colpire deliberatamente i civili non può mai essere giustificato. Si tratta di crimini di guerra e, in quanto parte di un attacco diffuso contro la popolazione civile irachena, anche di crimini contro l’umanità‘ – ha dichiarato Hassiba Haji Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

Gli ultimi attacchi, che hanno colpito alunni che giocavano in un cortile scolastico nel nord dell’Iraq e un gruppo di pellegrini sciiti nella capitale Baghdad, hanno provocato decine di morti, tra cui almeno 12 bambini.

La violenza nel paese sta raggiungendo livelli mai visti negli ultimi anni. Anche se nessun gruppo armato ha rivendicato gli ultimi attentati, essi portano il marchio di fabbrica dell’Isis (Stato islamico in Iraq e nel Levante), un gruppo legato ad al-Qaeda.

Negli ultimi mesi, l’Isis si è attribuito attacchi che hanno ucciso centinaia di civili, molti dei quali sciiti. Il suo scopo dichiarato è di provocare la guerra totale tra iracheni sunniti e sciiti, come quella che devastò il paese tra il 2006 e il 2007.

Il presidente del parlamento iracheno, Ussama al-Nujaifi, ha condannato gli ultimi attacchi e ha sollecitato il governo a fare di più per proteggere la popolazione.

I gruppi armati devono immediatamente porre fine ai deliberati attacchi contro i civili. Il governo iracheno deve fare il massimo per tutelare i civili e assicurare che verranno aperte indagini immediate, indipendenti e imparziali su questi crimini‘ – ha concluso Sahraoui.

Secondo il gruppo Iraq Body Count, dall’inizio di ottobre in Iraq sono stati uccisi 229 civili. Il totale dall’inizio dell’anno è di oltre 6000, il più alto tributo di sangue dal 2008.