Iraq, l’esecuzione di cinque alti dirigenti del regime di Saddam Hussein va sospesa

19 Luglio 2011

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Amnesty International ha chiesto alle autorità irachene di sospendere l’imminente esecuzione di cinque alti dirigenti del regime di Saddam Hussein, che potrebbe aver luogo entro un mese dopo la ratifica delle condanne da parte del presidente Jalal Talabani, data per prossima.

I cinque, condannati a morte per crimini contro l’umanità dalla Corte penale suprema irachena, un organismo creato per processare Saddam Hussein e i suoi accoliti e di cui Amnesty International ha più volte contestato la correttezza delle procedure, fanno parte di un gruppo di 206 prigionieri ‘di elevato valore’ consegnati dalle autorità statunitensi a quelle irachene il 14 luglio.

Watban Ibrahim Hassan al-Tikriti, ex ministro degli Interni, e Sab’awi Ibrahim Hassan al-Tikriti, ex capo dei servizi segreti, entrambi fratellastri dell’ex presidente Saddam Hussein, erano stati condannati a morte nel 2009 per crimini contro l’umanità.

Gli alti ufficiali Sultan Hashem Ahmad e Hussain Rashid al-Tikriti erano stati condannati a morte nel 2007 per aver preso parte alla campagna ‘Anfal’ (‘Bottino’) del 1988 che provocò almeno 180.000 morti nella minoranza curda.

Il quinto condannato, ‘Aziz Saleh Nu’man, un alto funzionario del partito Ba’ath, è stato condannato a morte nel giugno di quest’anno per la brutale soppressione, 20 anni fa, della rivolta degli sciiti nelle province meridionali dell’Iraq.

Dal 2009, il  presidente Talabani ha ratificato 81 condanne a morte sulle 516 che gli sono state sottoposte per l’approvazione. Altre 20 condanne sono state portate sul suo tavolo nella sola giornata del 14 giugno.

La pena di morte era stata provvisoriamente sospesa nel 2003, dopo l’invasione dell’Iraq diretta dagli Usa, per essere ripristinata nel 2004. Da allora, centinaia di persone sono state condannate a morte e molte delle condanne sono state eseguite.