Kenya: sgombero forzato dell’insediamento di Githogoro

28 Luglio 2009

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Amnesty International sollecita il governo del Kenya a fornire alloggi di emergenza a 3000 persone sgomberate in pieno inverno

CS105: 28/07/2009

Amnesty International ha sollecitato oggi il governo del Kenya a fornire alloggi di emergenza e ulteriore assistenza umanitaria a 3000 persone sgomberate la scorsa settimana nella capitale Nairobi, lasciate esposte alla pioggia e al freddo invernale. 
 
La scorsa settimana, con un preavviso di sole 72 ore, i residenti di Githogoro, un insediamento di Nairobi, sono stati costretti a lasciare spazio ai bulldozer. Lo sgombero sarebbe stato eseguito nell’ambito del progetto di un nuovo raccordo stradale, il Northern Bypass.
 
‘Migliaia di uomini, donne e bambini sono stati sgomberati senza adeguato preavviso o consultazione, durante la peggiore stagione climatica del Kenya‘ – ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International. ‘Molte famiglie vivevano in quell’insediamento da quasi 50 anni e ora non hanno alternativa se non dormire tra le macerie delle proprie abitazioni‘.
 
La distruzione, nel corso dello sgombero, dei servizi igienici comunali ha aumentato il rischio di diffusione di infezioni tra i residenti.
 
Le autorità del Kenya hanno il dovere di prendersi cura dei propri cittadini e devono garantire che le vittime di questo sgombero forzato abbiano accesso a un alloggio, all’acqua potabile e ad altri servizi essenziali. Il governo sta venendo meno ai propri obblighi rispetto alla normativa internazionale sugli sgomberi. Fino a quando sarà inadempiente, chiediamo che non proceda ad alcun altro sgombero forzato‘ – ha proseguito Khan.

Gli sgomberi forzati su vasta scala, eseguiti con modalità in contrasto con gli standard del diritto internazionale, sono una routine in Kenya, sin dalla nascita del primo insediamento abitativo precario. In un rapporto pubblicato a giugno, Amnesty International ha denunciato che fino a 127.000 abitanti di Nairobi rischiano di vedere demolite le proprie abitazioni a causa del progetto governativo di bonifica delle rive dell’omonimo fiume, che scorre nella capitale. Due milioni di persone, metà della popolazione di Nairobi, vivono in insediamenti abitativi precari.
 
Nell’ambito della sua campagna globale ‘Io pretendo dignità‘, lanciata il 28 maggio 2009, Amnesty International chiede a tutti i governi di prendere ogni misura necessaria per proibire e impedire gli sgomberi forzati, tra cui l’emanazione di leggi e direttive in linea con gli standard del diritto internazionale.

FINE DEL COMUNICATO                                                                             Roma, 28 luglio 2009
 
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(12 giugno 2009) Kenya: due milioni di persone negli insediamenti abitativi precari
Appello ‘Kenya: dignità per i residenti degli insediamenti abitativi precari di Nairobi’