La Cina prenda in considerazione le rivendicazioni degli uiguri!

7 Febbraio 2011

Tempo di lettura stimato: 2'

All’indomani del 5 febbraio, 14° anniversario della soppressione di una serie di manifestazioni pacifiche nella città di Gulja da parte delle forze di sicurezza cinesi, Amnesty International ha chiesto al governo di Pechino di prendere in considerazione le legittime rivendicazioni della popolazione uigura in favore del rispetto dei diritti civili, politici e culturali.

Il 5 febbraio 1997 le forze di sicurezza aprirono il fuoco uccidendo o ferendo decine di uiguri che erano scesi nelle strade di Gulja per protestare contro il divieto di prendere parte ai ‘meshreps’ (le modalità tradizionali d’incontro pubblico), la chiusura della squadra di calcio locale e delle scuole religiose nonché gli elevati tassi di disoccupazione.

Anno dopo anno, le autorità cinesi continuano a violare i diritti degli uiguri e ad associare le loro richieste a ‘terrorismo, separatismo ed estremismo religioso’. Molti attivisti uiguri sono in carcere, condannati per ‘divisione’ e ‘separatismo’, solo per aver esercitato i loro diritti alla libertà di espressione, associazione e religione così come il loro diritto a preservare e sviluppare la loro cultura.