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Amnesty International ha definito ‘un gesto di profondo disprezzo per l’incolumità delle persone’ la decisione della Turchia di rimandare in Siria circa 600 rifugiati, il 28 marzo.
Queste persone si trovavano nel campo rifugiati di Akcakale, nella provincia di Sanliurfa, al confine con la Siria. Secondo quanto appreso dall’organizzazione per i diritti umani, questo atto di flagrante violazione del diritto internazionale e delle stesse leggi turche avrebbe fatto seguito a violente proteste scoppiate all’interno del campo.
Amnesty International ha sollecitato le autorità turche ad assicurare che non vi siano ulteriori rimpatri forzati, che sottoporrebbero le persone interessate a un altissimo rischio di subire violazioni dei diritti umani una volta in territorio siriano. Le autorità turche dovranno anche chiarire le circostanze in cui i 600 rifugiati sono stati rimandati in Siria.
(14/03/2013) Siria: da ‘i giorni della collera’ a un conflitto pieno di collera