L’Egitto rimanda indietro 259 siriani

11 Luglio 2013

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Amnesty International ha sollecitato le autorità egiziane a non negare l’ingresso nel paese ai cittadini siriani e a mettere a disposizione di chiunque fugga dal conflitto in corso in Siria procedure per chiedere asilo politico.

L’appello è giunto dopo che
, l’8 luglio 2013, 259 siriani sono stati respinti una volta fatto scalo all’aeroporto internazionale del Cairo.
‘Considerando la dimensione della violenza, il bagno di sangue e le violazioni dei diritti umani in corso in Siria, è inconcepibile che l’Egitto neghi un riparo ai siriani che cercano di mettere in salvo le loro vite’ – ha dichiarato Hassiba Haji Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

Le autorità egiziane hanno rifiutato l’ingresso ai 259 siriani sostenendo che erano privi dei permessi per motivi di sicurezza e dei visti necessari secondo una recente normativa. In precedenza, i cittadini siriani non avevano bisogno di un visto per entrare in Egitto.

Secondo Amnesty International, le autorità egiziane hanno il diritto di regolamentare l’ingresso e la permanenza nel loro territorio ma, nel farlo, devono rispettare pienamente gli obblighi del diritto internazionale sui diritti umani e le norme in materia di diritto d’asilo.

Delle persone respinte, 95 sono state rinviate su un volo delle Syrian Airlines diretto a Latakia, in Siria; 55 su un volo della MEA con destinazione Beirut , in Libano; 25 in Giordania e sei verso Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti.

Secondo quanto appreso  da Amnesty International, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati non ha potuto incontrare i 259 siriani, né è noto il destino di coloro che sono stati respinti verso la Siria.

Un comunicato pubblicato sul sito del ministero degli Affari esteri egiziano ha reso noto che ‘la decisione d’imporre un visto d’ingresso per i cittadini siriani è stata presa sulla base delle condizioni che l’Egitto sta attualmente attraversando’.

‘Nessuno dovrebbe essere obbligato a rientrare in Siria, a causa dei gravi rischi di violenza indiscriminata e di persecuzione. Sollecitiamo le autorità del Cairo a garantire che l’Egitto continui a essere un luogo di riparo per i siriani, anche in tempi turbolenti come questi’ – ha concluso Sahraoui.