Libano, le autorità devono assicurare il regolare svolgimento del concerto della band Mashrou’ Leila

23 Luglio 2019

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Amnesty International ha sollecitato le autorità libanesi, e in particolare il ministero dell’Interno, a proteggere la band Mashrou’ Leila dalla crescente campagna di odio che l’ha colpita e ad assicurare il regolare svolgimento del concerto previsto il 9 agosto al Festival internazionale di Byblos.

Fondata nel 2008, la band Mashrou Leila oggi gode di fama mondiale ed è nota per i testi critici su una serie di temi sensibili nelle società arabe, come l’omosessualità, il patriarcato e la corruzione e per il sostegno al diritto alla libertà d’espressione e ai diritti delle persone Lgbti.

Il 22 luglio i vertici della diocesi cattolico-maronita di Byblos hanno scritto in un comunicato che i testi della band “offendono la religione e i valori umanitari e il pensiero dei cristiani” e hanno chiesto la cancellazione del concerto. Da qui sono partite una campagna di odio online e le richieste di annullamento dell’evento, anche ‘con la forza’“.

Incredibilmente, richieste del genere provengono da istituzioni che dovrebbero essere un modello comportamentale per le loro comunità di riferimento e che dovrebbero tutelare il diritto alla libertà di espressione e proteggere i gruppi vulnerabili, anziché consentire la diffusione dell’odio, anche omofobico“, ha dichiarato Lynn Maalouf, direttrice delle ricerche sul Medio Oriente di Amnesty International.

Sempre il 22 luglio un avvocato ha presentato un esposto alla procura della regione del Monte Libano, chiedendo allo stato di incriminare la band per offesa alla religione, incitamento al settarismo e “diffusione e promozione dell’omosessualità“,  che per il codice penale libanese è un reato.

Per Amnesty International spetta alle autorità libanesi, soprattutto al ministero dell’Interno, proteggere la band Mashrou’ Leila e i suoi fan da ogni intimidazione, minaccia e attacco e indagare in modo efficace e approfondito sui responsabili degli attacchi e dell’incitamento all’odio e alla violenza.