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Il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, ha scritto al ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni e all’amministratore delegato di Eni spa, Claudio Descalzi, chiedendo a entrambi di fare quanto nei loro rispettivi poteri e possibilità per sollecitare le autorità egiziane a svolgere un’inchiesta approfondita, rapida e indipendente sull’omicidio di Giulio Regeni.
Nelle due lettere, Amnesty International Italia ha espresso l’auspicio che tanto la Farnesina attraverso l’ambasciata italiana al Cairo quanto Eni spa, in virtù della sua presenza nel paese e degli accordi commerciali tra l’Italia e l’Egitto, utilizzino i loro rispettivi canali per spingere le autorità egiziane a chiarire al più presto le circostanze dell’omicidio di Giulio Regeni e ad accertarne le responsabilità.
Aggiornamento 12/02/2016
Nella sua risposta, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha reso noto che le autorità competenti si stanno adoperando con il massimo sforzo per cercare le risposte che la famiglia Regeni attende: ‘risposte importanti anche per noi, perché il rispetto di ogni persona è alla base del nostro operare e perché siamo impegnati nello sviluppo’ dell’Egitto. Descalzi ha proseguito esprimendo ‘fiducia nel lavoro che si sta facendo da parte dei governo egiziani e italiano’.